Vai al contenuto

Todde resta governatrice, la sentenza della Consulta è arrivata: le motivazioni

Pubblicato: 15/10/2025 10:57

Con la sentenza n. 148 del 2025, pubblicata oggi, la Corte costituzionale ha accolto il ricorso presentato dalla Regione Sardegna contro lo Stato, in merito alla controversa ordinanza-ingiunzione del 20 dicembre 2024, firmata dal Collegio regionale di garanzia elettorale istituito presso la Corte d’Appello di Cagliari.

Il cuore del contenzioso riguarda il caso di Alessandra Todde, presidente della Regione Sardegna, la cui decadenza era stata richiesta dal Collegio elettorale, che aveva trasmesso un provvedimento al Presidente del Consiglio Regionale invitandolo a dichiararne la cessazione dalla carica. La Regione ha contestato tale atto, ritenendolo un’invasione delle proprie competenze costituzionali.

La Corte ha dato ragione alla Regione, affermando che non spettava allo Stato, e dunque al Collegio in questione, imporre la decadenza del Presidente eletto. Un pronunciamento netto, che segna un punto fermo nel bilanciamento tra poteri centrali e autonomie regionali.

Secondo la Consulta, nella motivazione dell’ordinanza, il Collegio di garanzia ha esorbitato dai propri poteri, trasmettendo l’atto al Consiglio regionale come se fosse vincolante, e imponendo, di fatto, una misura che non rientra nelle sue competenze. «Si è verificata una menomazione delle attribuzioni costituzionalmente garantite alla Regione Sardegna», si legge nel dispositivo.

Il principio sancito dalla Corte è chiaro: solo il Consiglio regionale ha la competenza per deliberare su eventuali decadenze dei suoi componenti o del Presidente della Regione. Nessun altro organo può sostituirsi a questa prerogativa, nemmeno un collegio tecnico come quello elettorale, sebbene operi presso la magistratura ordinaria.

La sentenza ha anche una portata più ampia, che va oltre il singolo caso: riafferma il ruolo delle Regioni a statuto speciale, come la Sardegna, nel tutelare le proprie autonomie istituzionali. Un messaggio che arriva in un momento politico delicato, segnato da tensioni tra centro e periferia su più fronti, dalla sanità alla gestione delle risorse.

Il caso Todde aveva già generato un acceso dibattito politico, con le opposizioni che avevano chiesto chiarimenti sulla posizione della presidente, mentre la maggioranza aveva sempre difeso la legittimità del suo mandato. Ora, con questa sentenza, la Corte mette un punto fermo giuridico sulla vicenda.

L’ordinanza del Collegio elettorale, pur ritenendo che vi fossero elementi per la decadenza, avrebbe dovuto limitarsi a segnalarli senza disporre direttamente alcun provvedimento. La trasmissione dell’atto al Consiglio regionale, con un tono perentorio, ha invece alterato gli equilibri istituzionali.

Con questa decisione, la Corte costituzionale ribadisce il rispetto della separazione dei poteri e delle competenze previste dalla Costituzione. Una vittoria per la Regione Sardegna e per la Presidente Todde, che vede riconfermata la legittimità del suo incarico, almeno sotto il profilo delle prerogative istituzionali.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure