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Il dramma del papà e quei 17 anni di dolore: la storia di Pamela, massacrata dal fidanzato

Pubblicato: 16/10/2025 08:58

Pamela Genini aveva solo 9 anni quando, timida e riservata, stava in silenzio in un angolo della classe o evitava di parlare con le madri delle amiche. A 15 anni, però, era già una ragazza dallo sguardo magnetico che attirava l’attenzione anche sul bus scolastico. Non sapeva ancora cosa avrebbe fatto nella vita, ma una cosa era certa: la Valle Imagna in cui era cresciuta le stava stretta. Il suo sogno l’ha portata lontano, tra barche, spiagge, passerelle e reality show, fino alla tragica fine: uccisa a coltellate dal suo ex compagno, che ha fatto irruzione nella sua abitazione.

La famiglia di Pamela Genini è originaria di Val Brembilla, provincia di Bergamo. Il padre Sergio, muratore, conobbe la madre Una, russa, durante un lavoro a Mosca. Tornarono in Italia con la primogenita Veronica, poi arrivarono Nicola e infine Pamela, nel 1996. Dopo anni in una casa troppo piccola, Sergio acquistò un ex mulino da ristrutturare a Strozza. Ma nel 2008, una caduta da un’impalcatura lo rese tetraplegico e incosciente. La madre si prese cura di lui da sola. Fu in quel periodo che Pamela, finita la scuola media, si trasferì con la famiglia nella nuova casa. Un luogo che oggi custodisce il dolore e il silenzio dei parenti, chiusi nel loro lutto.

Chi conosceva Pamela la ricorda come una bambina timida, riservata, ma anche molto bella. Partecipò a un corso di twirling, ma sembrava quasi avere paura di farsi notare. Alle elementari e medie era tranquilla, le piaceva disegnare e stava spesso in compagnia di poche amiche fidate. «Quando veniva a casa nostra non parlava quasi mai», racconta la madre di una compagna. «La madre la accompagnava ovunque, era molto protettiva. Sembrava dire: guai a chi mi tocca Pamela».

Il vero cambiamento avvenne con l’adolescenza. Si iscrisse al Liceo artistico di Bergamo, ma lasciò dopo pochi mesi. Iniziò a uscire, si tinse i capelli biondo platino, divenne più disinvolta. «Era cambiata tantissimo», dice Michela Milesi, un’ex compagna. «Arrivava con la borsetta mentre le altre avevano lo zaino. Elegante, sicura di sé». Anche se, sotto la superficie, Pamela soffriva la diversità percepita per via delle sue origini materne e della situazione del padre, di cui però parlava poco.

Dopo aver lasciato anche la scuola da parrucchiera a San Giovanni Bianco, Pamela sparì per un po’ dagli orizzonti locali. Riapparve anni dopo sui social, completamente trasformata. I suoi profili la mostravano tra Montecarlo, Dubai, Venezia e Parigi, sempre accompagnata dal suo chihuahua Bianca, protagonista anche di un profilo Instagram dedicato. Era diventata una “modella e giovane imprenditrice”, associata a un’agenzia immobiliare in via Montenapoleone e cofondatrice della linea bikini “EP SheLux”.

A 19 anni partecipò al reality “L’Isola di Adamo ed Eva Italia”, dove i concorrenti convivono completamente nudi. Apparve sicura, alla ricerca di un uomo che sapesse capirla. Ma anche lì si mostrò selettiva: «Non voglio uomini immaturi», dichiarò. Non esitò ad allontanarsi da un corteggiatore giudicato superficiale. Il suo profilo Instagram la mostrava tra red carpet, yacht e boutique di lusso, ma, secondo chi la conosceva, dietro quell’immagine da influencer c’era ancora quella ragazza che si era sempre sentita un po’ diversa.

A Strozza, la sua presenza era ormai rara. I vicini la vedevano passare con auto di grossa cilindrata, ma pochi avevano più contatti. Anche al salone di bellezza che frequentava, la ricordano come una ragazza semplice, discreta, che non amava parlare troppo della sua vita. Nonostante l’apparenza glamour, Pamela conservava una parte nascosta, forse più fragile di quanto si vedesse online.

Un mese fa, Pamela sfilava sul red carpet della Mostra del Cinema di Venezia, con il suo chihuahua tra le braccia e un sorriso sicuro davanti ai flash. Era l’ennesima tappa di una scalata iniziata dal nulla, da una valle che sentiva troppo stretta. Nessuno poteva immaginare che la sua vita si sarebbe spezzata così brutalmente, con un coltello da caccia impugnato dall’ex compagno. Un sogno finito nel sangue, senza che nessuno riuscisse a salvarla.

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