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“Amava il calcio, era gentile”, Simone ammazzato a coltellate: “Ecco chi è stato, lo hanno preso!”

Pubblicato: 17/10/2025 09:57
Simone ammazzato coltellate preso

Una serata come tante si è trasformata in una tragedia che ha scosso un quartiere già segnato da anni da degrado e criminalità. Un ragazzo di appena 19 anni, colpito da tre coltellate alla gamba, è morto dopo un’agonia durata ore. Il suo nome era Simone Schiavello e la sua fine drammatica è ora al centro di un’indagine che potrebbe rivelare collegamenti diretti con il mondo dello spaccio di droga.
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La morte di un giovane così, in un territorio noto per la sua fragilità sociale, ripropone ancora una volta l’urgenza di interrogarsi su come si possa morire a neanche vent’anni per una faida di strada, per un litigio legato a pochi grammi di cocaina, o forse per molto meno. Le indagini sono in corso, ma intanto resta il dolore di una comunità che, forse troppo abituata alla violenza, rischia di non sorprendersi più.

Tre coltellate alla gamba, l’arteria recisa e la corsa in ospedale

La vicenda si è consumata nella serata di giovedì 16 ottobre. Simone è stato accoltellato tre volte alla gamba, in particolare nella zona in cui passa l’arteria femorale. La ferita si è rivelata subito devastante. L’emorragia è stata abbondante e in pochi minuti le condizioni del ragazzo sono precipitate.

Trasportato d’urgenza all’ospedale San Camillo di Roma già in stato critico, il 19enne è stato sottoposto a tentativi di rianimazione e interventi chirurgici. Ma non è bastato. Dopo alcune ore di agonia, è morto intorno alle 21. Con lui si è spenta una giovane vita, lasciando dietro una scia di interrogativi e dolore.

Il fatto in via Antonio Forni, area già sotto pressione

L’aggressione è avvenuta in via Antonio Forni, una delle piazze di spaccio più note di Ostia, tristemente celebre per il controllo esercitato da clan come quello degli Spada. Un’area già segnata da tensioni, da lotte per il controllo del territorio e da una presenza costante delle forze dell’ordine, che spesso però non basta a contenere del tutto l’escalation di violenza.

Secondo le prime ipotesi investigative, l’omicidio di Schiavello potrebbe essere legato a un regolamento di conti interno al mondo dello spaccio locale. Un’ipotesi che prende forza anche da quanto accaduto solo poche ore prima a pochi metri di distanza.

Il legame con un arresto per droga avvenuto poco prima

Nella stessa zona, nella giornata di mercoledì, i carabinieri avevano arrestato un 22enne romano trovato in possesso di 27 dosi di cocaina e 730 euro in contanti, nascosti in un bilocale occupato abusivamente. L’ipotesi, ancora tutta da confermare, è che quell’intervento delle forze dell’ordine possa aver innescato una reazione o accelerato tensioni già presenti tra piccoli gruppi criminali locali.

L’aggressione a Simone Schiavello, infatti, è avvenuta non molto tempo dopo quell’arresto. I due episodi sono oggetto di analisi da parte degli investigatori, che non escludono alcun collegamento tra i fatti. Tuttavia, al momento, non ci sono conferme ufficiali sulla connessione diretta tra i due eventi.

L’aggressore è stato fermato: è un trentenne di origine cilena

Secondo quanto emerso finora, ad accoltellare Simone sarebbe stato un uomo di circa trent’anni, italiano ma nato da genitori cileni. I carabinieri lo hanno fermato poco dopo il fatto, e l’uomo ora si trova in stato di fermo con l’accusa di omicidio.

Le indagini puntano a ricostruire l’esatto movente dell’aggressione e a verificare eventuali legami con altre persone coinvolte nella gestione dello spaccio di stupefacenti nella zona. Il contesto in cui si è verificato l’omicidio lascia pochi dubbi sulla matrice del gesto, ma sarà solo il lavoro degli inquirenti a stabilire la dinamica definitiva.

Il silenzio della famiglia e l’ultimo ricordo degli amici

Nonostante il dolore, la famiglia di Simone non ha fornito elementi utili agli inquirenti. Anche il ragazzo, prima di morire, non è riuscito a dire nulla. Le indagini si basano quindi su testimonianze indirette, su rilievi della scientifica e sulle eventuali immagini di videosorveglianza.

Intanto, gli amici lo ricordano come un ragazzo gentile e appassionato di sport, soprattutto di calcio, sebbene con alcuni problemi giudiziari già da giovanissimo. Cresciuto in un contesto difficile, Simone si portava dietro fragilità personali e una vita segnata da scelte complicate, come l’occupazione abusiva di un immobile, fatto che gli era già costato un precedente con la giustizia.

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