
Paura e sconcerto nella notte a Pomezia, alle porte di Roma, dove due violente esplosioni hanno scosso la quiete della zona residenziale di Campo Ascolano, distruggendo completamente le automobili di Sigfrido Ranucci, conduttore di Report, e di sua figlia. Le deflagrazioni, avvenute intorno alle 22, sono state così forti da far tremare le finestre delle abitazioni circostanti e da richiamare immediatamente i residenti in strada, convinti inizialmente si trattasse di un incidente domestico o di una fuga di gas. Invece, a pochi metri dalla casa del giornalista, le fiamme hanno avvolto due vetture parcheggiate una accanto all’altra, trasformandole in carcasse annerite nel giro di pochi secondi. La scena, secondo i primi testimoni, è stata impressionante: il fuoco ha illuminato il giardino e un denso fumo nero ha invaso la via per diversi minuti. Ranucci era in casa al momento del boato, mentre la figlia era passata da poco, appena mezz’ora prima delle esplosioni. Un tempismo che, secondo gli investigatori, potrebbe aver evitato una tragedia.
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Le indagini dei carabinieri
Secondo le prime ricostruzioni, le esplosioni sarebbero state causate da un ordigno rudimentale collocato tra le due vetture. L’onda d’urto ha danneggiato il cancello d’ingresso, distrutto vasi e piante e spaventato l’intero quartiere. Sul posto sono intervenuti i carabinieri del nucleo investigativo di Frascati e gli agenti della Digos, che stanno setacciando la zona alla ricerca di telecamere di sorveglianza e attendono il rapporto degli artificieri, impegnati a definire la tipologia di esplosivo utilizzato.
Il giornalista, presente in casa al momento del boato, ha raccontato di essere “scosso ma illeso” e di non riuscire ancora a interpretare il gesto. “Pensano fosse un ordigno rudimentale, ma avrebbe potuto uccidere una persona se passava in quel momento” ha spiegato al telefono. Ranucci ha già annunciato che sporgerà denuncia, ricordando altri episodi inquietanti: “Un anno fa abbiamo trovato due proiettili di P38 fuori casa. Poi una serie di situazioni particolari accadute negli ultimi mesi, compreso il tentativo di delegittimazione nei miei confronti”.
Minacce e intimidazioni precedenti
Non è la prima volta che il conduttore di Report finisce nel mirino. In passato aveva già ricevuto minacce e intimidazioni, tutte denunciate e tuttora al vaglio della magistratura. L’attentato arriva mentre Ranucci sta preparando la nuova stagione del programma d’inchiesta, al via il 26 ottobre su Rai 3.
In un post pubblicato sui canali social ufficiali di Report si legge: “L’auto è saltata in aria danneggiando anche l’altra auto di famiglia e la casa accanto. La potenza dell’esplosione è stata tale per cui avrebbe potuto uccidere chi fosse passato in quel momento”.
Le indagini restano aperte, ma la matrice intimidatoria appare evidente. Le autorità stanno valutando un rafforzamento delle misure di sicurezza per il giornalista, volto storico della televisione d’inchiesta italiana.
Ranucci rompe il silenzio
Il giornalista e conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, appare molto turbato per una violenta esplosione avvenuta la notte precedente, che ha distrutto due auto (la sua e quella della figlia) parcheggiate davanti alla sua abitazione. Ranucci racconta che l’esplosione è avvenuta poco dopo il suo rientro a casa e pochi minuti dopo che sua figlia era passata lì davanti. La deflagrazione è stata talmente potente da far tremare l’intera casa. Sottolinea la gravità dell’episodio, affermando che la potenza dell’esplosione avrebbe potuto essere mortale. Polizia e Carabinieri sono sul posto per i rilievi, cercando tracce e telecamere.
Sebbene Ranucci dichiari di non poter rilasciare interviste senza il permesso della sua azienda e di non voler divulgare dettagli su precedenti episodi, accenna a una “serie di episodi” pregressi che lui ha sempre denunciato. Lega l’evento a un “clima generale di isolamento e di delegittimazione” che sente rivolto a sé e alla squadra di Report. Non ha una certezza sul movente, ma non può fare a meno di notare che l’accaduto arriva poco dopo l’anticipazione dei temi delle prossime inchieste del programma.
Le reazioni del mondo della politica
“Un gesto gravissimo, vile, inaccettabile. Un ordigno ha fatto esplodere l’auto di Sigfrido Ranucci, davanti alla sua abitazione. Per fortuna nessuno è rimasto ferito, ma resta la gravità estrema di un atto che colpisce non solo un giornalista, ma la libertà stessa di informare e di esprimersi. A lui e alla sua famiglia la mia piena solidarietà e vicinanza”, ha detto il ministro Crosetto. “Piena solidarietà al giornalista Sigfrido Ranucci e la più ferma condanna per il grave atto intimidatorio da lui subito. La libertà e l’indipendenza dell’informazione sono valori irrinunciabili delle nostre democrazie, che continueremo a difendere”, ha aggiunto Meloni in una nota di Palazzo Chigi.
Anche l’opposizione condanna l’atto intimidatorio nei confronti del giornalista, Bonelli di Avs ha dichiarato: “Esprimo tutta la mia solidarietà e vicinanza a Sigfrido Ranucci e alla sua famiglia per il gravissimo attentato di questa notte. L’esplosione che ha distrutto le auto del giornalista e di sua figlia davanti alla loro abitazione a Pomezia è un atto vile e intimidatorio che rappresenta un attacco diretto alla libertà di stampa e al giornalismo d’inchiesta”.
Nel frattempo, il ministro dell’interno Piantedosi ha dichiarato: “Ci sarà il massimo impegno delle forze di polizia per accertare rapidamente gli autori. Ho dato mandato di rafforzare al massimo ogni misura a sua protezione “.