Il Tribunale del Riesame di Brescia ha accolto il ricorso presentato dall’avvocato Domenico Aiello, difensore dell’ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti, disponendo l’annullamento del sequestro effettuato lo scorso 26 settembre nell’ambito dell’inchiesta che lo vede indagato per corruzione in atti giudiziari.
Secondo l’accusa, l’ex magistrato avrebbe ricevuto denaro per favorire l’archiviazione di Andrea Sempio, indagato a Pavia nel 2017 per l’omicidio di Chiara Poggi, il delitto di Garlasco. Il sequestro, disposto dalla Procura di Pavia e poi trasmesso a Brescia per competenza, riguardava un telefono cellulare, tre vecchi computer e due hard disk appartenenti a Venditti.
Ora, con la decisione del Riesame, tutti i dispositivi elettronici dovranno essere restituiti all’ex procuratore aggiunto. Rimane invece sotto vincolo probatorio il materiale contenuto in due agende, che gli inquirenti considerano rilevante per proseguire le indagini.
La difesa aveva sostenuto che il sequestro fosse “sproporzionato e privo di base concreta”, evidenziando l’assenza di prove dirette che colleghino Venditti a presunti pagamenti o vantaggi indebiti. L’avvocato Aiello, che nei giorni scorsi aveva parlato di “accuse infondate e prive di riscontri”, ha espresso soddisfazione per la decisione, definendola “un primo passo verso il ripristino della verità”.
L’inchiesta bresciana, collegata al filone denominato “Clean 2”, continua però ad approfondire il presunto “sistema Pavia”, un intreccio di relazioni tra magistrati, imprenditori, politici e ufficiali dei carabinieri. Un’indagine complessa, che tocca anche la vicenda Garlasco e che potrebbe, nei prossimi mesi, delineare nuovi sviluppi sulla gestione di uno dei casi giudiziari più controversi degli ultimi anni.