Vai al contenuto

Chiara Jaconis uccisa da una statuetta a Napoli: svolta totale. “Accuse gravissime”

Pubblicato: 17/10/2025 13:21
Chiara Jaconis svolta accuse

È arrivata a una svolta la delicata inchiesta sulla morte di Chiara Jaconis, la 30enne padovana colpita alla testa da una statuetta lanciata da un balcone durante una passeggiata nei Quartieri Spagnoli di Napoli. La Procura ha chiuso le indagini e, mentre per il ragazzino di 13 anni – ritenuto autore materiale del gesto – è stata chiesta l’archiviazione per non imputabilità, i suoi genitori rischiano ora un processo per omicidio colposo in cooperazione e omesso controllo.
Leggi anche: Chiara Jaconis colpita e uccisa da una statuetta a Napoli: fu un 13enne a lanciarla dal balcone

La tragedia nei Quartieri Spagnoli

Il dramma si è consumato nel settembre scorso, in una tranquilla giornata di vacanza. Chiara Jaconis si trovava a Napoli insieme al suo compagno, per una visita turistica tra i vicoli storici della città. Mentre attraversava l’incrocio tra via Sant’Anna di Palazzo e via Santa Teresella degli Spagnoli, un oggetto pesante è precipitato dall’alto, colpendola in piena testa.

Si trattava di una statuetta in onice del peso di circa due chili, lanciata da un balcone. Soccorsa immediatamente e trasportata d’urgenza all’Ospedale del Mare, la giovane è stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico, ma il suo cuore ha cessato di battere poche ore dopo. Una morte assurda e violenta, che ha sconvolto non solo la famiglia di Chiara, ma anche l’intera comunità padovana e napoletana.

Il minore non è imputabile, ora tocca ai genitori

Le indagini, coordinate dalla Procura di Napoli, hanno rapidamente ricostruito l’accaduto. Attraverso rilievi tecnici, testimonianze e verifiche ambientali, gli inquirenti sono risaliti all’abitazione da cui era partito il lancio. In quella casa vive una famiglia apparentemente irreprensibile: i genitori sono due professionisti stimati, il figlio un ragazzino di 13 anni.

È proprio lui ad aver lasciato cadere o lanciato la statuetta dal balcone, forse per gioco o per noia, in un gesto tanto sconsiderato quanto letale. Tuttavia, la legge italiana non prevede responsabilità penale sotto i 14 anni, motivo per cui per il minore è stata richiesta l’archiviazione del procedimento.

Non è lo stesso per i suoi genitori, finiti nel mirino della magistratura con un’accusa pesantissima: omicidio colposo in cooperazione e omesso controllo. La Procura li ritiene responsabili di una serie di omissioni che avrebbero reso possibile il gesto del figlio. “Avrebbero dovuto vigilare sul ragazzino – scrivono i magistrati – e l’aver mancato a questo dovere ha reso possibile un comportamento potenzialmente pericoloso, poi rivelatosi fatale.”

Il rischio di un rinvio a giudizio

In attesa della decisione definitiva, la Procura potrebbe ora chiedere il rinvio a giudizio per entrambi i genitori. La posizione dei due coniugi viene esaminata in un contesto giuridico complesso, in cui si incrociano la responsabilità genitoriale, il dovere di sorveglianza sui minori e le conseguenze tragiche di azioni che – pur partite senza intento omicida – hanno portato alla morte di una giovane donna.

Se il giudice accoglierà la richiesta di rinvio, si aprirà un processo penale che metterà a fuoco il confine tra negligenza e colpa, in un caso emblematico sul piano etico e giuridico. Resta da capire se vi siano elementi sufficienti per sostenere che i genitori potessero prevedere e impedire l’azione del figlio, e se le loro eventuali mancanze costituiscano una colpa grave ai sensi di legge.

Il caso della morte di Chiara Jaconis continua a far discutere per la sua tragicità e per il delicato equilibrio tra giustizia e responsabilità educativa. Mentre si attende l’esito delle valutazioni giudiziarie, resta la ferita aperta di una vita spezzata nel cuore di una città che quella giovane donna aveva scelto di visitare, e dove ha trovato invece una fine drammatica.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Ultimo Aggiornamento: 17/10/2025 13:22

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure