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“Inchiodato dalle telecamere”. Bomba a Ranucci, svolta nelle indagini: la scoperta shock

Pubblicato: 17/10/2025 16:06

Tensione a Frascati, dove una via adiacente all’abitazione del giornalista Sigfrido Ranucci è stata transennata dai carabinieri dopo il ritrovamento sospetto di un’auto rubata. La vettura, una Fiat Cinquecento, è risultata oggetto di furto lo scorso 25 luglio a Ostia, e ora si indaga per capire se sia legata a un presunto attentato o tentativo di intimidazione.

La scoperta è avvenuta nelle ultime ore nei pressi della casa del conduttore di Report, programma d’inchiesta Rai da sempre sotto i riflettori per i suoi contenuti scomodi. Sul posto sono accorsi anche gli artificieri, ancora al lavoro per verificare l’eventuale presenza di ordigni o inneschi esplosivi.

A confermare la gravità della situazione è stato il giornalista e collega Giorgio Mottola, intervistato nel programma Un Giorno da Pecora su Rai Radio1. “Sigfrido mi ha avvertito personalmente”, ha detto. “Mi ha raccontato che sua figlia aveva parcheggiato l’auto mezz’ora prima dell’esplosione e che lui era tornato a casa solo dieci minuti prima”.

Il dettaglio più inquietante, secondo Mottola, è che Ranucci non tornava a casa da dieci giorni, a causa di impegni lavorativi. “Questo fa pensare che qualcuno lo stesse seguendo, monitorando i suoi spostamenti”, ha aggiunto. Una circostanza che apre scenari inquietanti sulla possibile preparazione e premeditazione dell’atto.

Alla domanda su come sarebbe stata innescata l’esplosione, Mottola ha parlato di una miccia accesa manualmente. “Un soggetto incappucciato è stato visto fuggire dal luogo dell’esplosione”, ha dichiarato, sottolineando che si tratta di un gesto estremamente pericoloso e mirato.

Le forze dell’ordine, coordinate dai carabinieri della compagnia di Frascati, stanno acquisendo immagini di videosorveglianza e ascoltando testimonianze per risalire al responsabile o agli eventuali mandanti. L’episodio ha generato preoccupazione anche nei vertici Rai.

“Sigfrido è profondamente spaventato”, ha ribadito Mottola. “Lo è per la sua famiglia, perché l’esplosione è avvenuta a pochi metri dalla sua abitazione. Ma è anche preoccupato per il significato di questo gesto. Non sappiamo chi ci sia dietro e se si tratti di un avvertimento per qualcosa di più grave in arrivo”.

L’episodio si inserisce in un contesto più ampio di pressioni e minacce ai giornalisti d’inchiesta, un fenomeno sempre più frequente in Italia. La redazione di Report, già in passato, ha subito attacchi e denunce. Ma questo caso sembra avere connotazioni diverse, con un elemento esplosivo e personale.

Al momento non ci sono rivendicazioni ufficiali. Le indagini proseguono senza sosta, mentre cresce la richiesta di maggiore tutela per i giornalisti sotto minaccia. In attesa di sviluppi, la comunità giornalistica e l’opinione pubblica restano con il fiato sospeso davanti a un episodio che potrebbe rappresentare una nuova escalation intimidatoria contro l’informazione libera.

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