
“Sono in ospedale, non sto bene. Non si sono accorti di nulla”. È questo uno degli ultimi messaggi inviati al fidanzato dalla giovane di 25 anni accusata di aver ucciso i suoi due figli gemellini appena nati e di averli nascosti nell’armadio di casa nel luglio dello scorso anno. Secondo gli inquirenti, quel giorno il ragazzo l’aveva accompagnata a casa, inconsapevole del parto imminente. Dopo aver dato alla luce i due bambini in segreto, la giovane li avrebbe soffocati e occultati nell’abitazione di famiglia.
La scoperta dei corpi e il comportamento in ospedale
Dopo il parto, la ragazza, in preda a una grave emorragia, si era recata da sola in ospedale, dove aveva negato di aver partorito, come aveva fatto per tutti i nove mesi di gravidanza. Solo giorni dopo, il 9 luglio, i familiari, insospettiti da uno strano odore proveniente dall’armadio, hanno trovato i corpi dei neonati, facendo scattare l’allarme. In ospedale, la 25enne aveva continuato a sostenere di essere vergine, portando i medici a ipotizzare inizialmente la presenza di un tumore. «La paziente riferì solo una perdita di sangue sostenendo di non aver mai avuto rapporti sessuali», ha raccontato uno dei medici che la visitò. «Ha continuato a sostenerlo per tutta la degenza, era determinata e lucida. Solo gli esami di laboratorio hanno scoperto la verità».
Le chat e i sospetti di una gravidanza precedente
Le chat tra la giovane e il fidanzato, rese note dal programma “Dentro la notizia”, mostrano una consapevolezza piena della situazione e un rapporto ormai compromesso tra i due. Il ragazzo, ora indagato per favoreggiamento, si è avvalso della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio. «Questa volta dovremo cercare di risolvere la cosa e poi ognuno per la sua strada», scriveva il giovane nei mesi precedenti, dopo aver saputo della gravidanza. Dalle conversazioni emerge anche il sospetto di un terzo neonato e di una gravidanza precedente, risalente al 2022, mai denunciata o scoperta. «Ora che siamo vicini al termine ho pensato che avere un figlio sia comunque la cosa più bella che c’è, anche se non è il momento migliore per noi», scriveva ancora il fidanzato. La 25enne rispondeva con tono angosciato: «Io ho molta paura e non sto bene fisicamente».
Fragilità psicologiche e prossimi passi giudiziari
In altre chat, la giovane mostrava segni di forte stress e isolamento. «Tu non ti preoccupi di come sto, io ho dolori e tanti pensieri. Ma pure tu questa volta potevi stare attento. Adesso sarò io a dovermi assumere le responsabilità di questa cosa», scriveva. Secondo la difesa, la ragazza presenterebbe “enormi fragilità” psicologiche. Gli avvocati stanno preparando una perizia psichiatrica che sarà centrale nel processo, in cui si cercherà di chiarire se al momento dei fatti la giovane fosse pienamente cosciente delle proprie azioni.