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“Parole gravissime!”. Attentato a Ranucci, polemica furiosa contro La Russa

Pubblicato: 17/10/2025 12:55
attentato Ranucci La Russa

Un attentato che scuote profondamente il mondo del giornalismo italiano e riaccende il dibattito sul clima d’intolleranza verso l’informazione d’inchiesta. Nella notte, un’esplosione ha distrutto l’auto di Sigfrido Ranucci, noto conduttore del programma Report, e quella della figlia, parcheggiate davanti alla loro abitazione a Pomezia. Nessun ferito, ma la dinamica è subito apparsa deliberata e inquietante, e ha spinto a reazioni immediate da parte di colleghi, istituzioni e vertici Rai.
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Usigrai denuncia: “Clima d’odio pericoloso, non si può più tacere”

Senza attendere gli esiti delle indagini in corso, l’Usigrai – il sindacato dei giornalisti Rai – ha diffuso una nota durissima che accusa apertamente la deriva verbale e politica che avrebbe creato il terreno fertile per simili gesti. L’episodio viene definito “un attentato spaventoso” che riporta “agli anni più bui”, e la solidarietà a Ranucci è accompagnata da un atto d’accusa diretto nei confronti delle istituzioni.

“È un inquietante salto di qualità dopo la campagna d’odio – scrive l’Usigrai – culminata nelle parole della seconda carica dello Stato, Ignazio La Russa, che ha definito i giornalisti di Report ‘calunniatori seriali’ in prima serata su Rai 1, senza che né l’azienda né il conduttore prendessero le distanze.”

Secondo il sindacato, si è costruito un clima di insofferenza crescente verso l’attività giornalistica della trasmissione di Rai 3, culminato con la riduzione degli spazi concessi al programma e con attacchi pubblici che avrebbero finito per legittimare chi vede nel giornalismo un bersaglio.

Saviano: “La delegittimazione è un’arma, così si creano i bersagli”

Nel coro delle reazioni non è mancato il commento dello scrittore Roberto Saviano, che ha legato quanto accaduto a un contesto culturale e politico più ampio, dove il giornalista diventa oggetto di attacchi non più solo professionali, ma personali.

“Quando si trasforma qualcuno in un bersaglio pubblico, prima o poi qualcuno penserà di poter colpire anche fuori dallo schermo. Delegittimare non è criticare, è scegliere un nemico e puntare il dito. A Sigfrido va la mia solidarietà.”

Saviano ha descritto l’attività giornalistica come un atto di resistenza civile, richiamando l’urgenza di proteggere chi si assume la responsabilità di raccontare temi scomodi in un Paese dove l’informazione viene spesso messa sotto attacco.

La Russa condanna l’attentato: “Solidarietà personale e istituzionale”

Dopo essere stato direttamente citato dalla nota Usigrai, Ignazio La Russa, presidente del Senato, ha espresso la propria solidarietà a Ranucci, definendo l’esplosione “un gravissimo atto intimidatorio”. Ha inoltre auspicato che la giustizia possa fare rapidamente il suo corso individuando i responsabili.

Parole che però non bastano a fermare le polemiche: la contrapposizione tra La Russa e il programma Report è infatti nota da tempo, e proprio questo passato rende più aspra la lettura politica della vicenda.

La Rai si compatta: “Non ci faremo intimidire”

Anche i vertici della Rai hanno reagito duramente. L’amministratore delegato Giampaolo Rossi, il CdA e il presidente facente funzioni Antonio Marano hanno diffuso un messaggio congiunto in cui esprimono “massima e convinta solidarietà” a Sigfrido Ranucci, definendo l’accaduto un “vile attentato” contro l’informazione.

“La libertà informativa è l’essenza vitale della nostra democrazia, e ogni tentativo di intimidire chi lavora per un’informazione libera e indipendente è un attacco al Servizio pubblico stesso.”

La nota sottolinea l’impegno della Rai a continuare a promuovere dialogo, pluralismo e rispetto, rifiutando ogni forma di violenza e condannando le sterili contrapposizioni che, secondo l’azienda, stanno avvelenando il dibattito pubblico.

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Ultimo Aggiornamento: 17/10/2025 13:47

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