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Schlein apre alle primarie del campo largo: “Decideremo insieme come scegliere il leader”

Pubblicato: 17/10/2025 12:25

La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha rilasciato dichiarazioni significative in merito alla strategia della neonata coalizione progressista italiana, delineando i passi futuri e i meccanismi di scelta della leadership. L’intervento, avvenuto durante l’evento Sky Tg 24 Live in Roma, ha toccato temi cruciali come le primarie, la forza della coalizione e le dinamiche interne e con le destre.

La scelta del leader e l’entusiasmo per la coalizione

Uno dei nodi centrali del dibattito politico che riguarda il campo largo progressista è indubbiamente la modalità di selezione del proprio leader di coalizione. La Schlein ha risposto a questa domanda con pragmatismo e un chiaro senso di responsabilità collegiale. “La modalità di questa scelta”, ha spiegato la segretaria del Pd riferendosi alle primarie di coalizione, “le decideremo insieme alla coalizione progressista“. Questo approccio sottolinea la volontà di una decisione condivisa e non imposta, elemento fondamentale per garantire la coesione interna di un raggruppamento eterogeneo.

La Schlein ha espresso grande soddisfazione per la realizzazione di questo schieramento: “sono molto felice abbia preso forma”, ha dichiarato, evidenziando come la costituzione di questa coalizione rappresenti un evento di portata storica per il centrosinistra italiano. A suo dire, infatti, una tale unione programmatica e strategica “nel centrosinistra non succedeva da 20 anni“. Il prossimo passo, e l’obiettivo primario, è ora quello di tradurre questa unità politica in azione concreta: “ora dobbiamo mettere in campo un progetto per il paese“, ha chiosato, focalizzando l’attenzione sulle questioni sostanziali che riguardano i cittadini e il futuro dell’Italia.

La ritrovata unità del centrosinistra e l’obiettivo di battere le destre

L’euforia della leader democratica traspare chiaramente dalle sue parole, che enfatizzano la nuova forza e la determinazione del blocco progressista. La Schlein ha ribadito con fermezza: “Finalmente c’è una coalizione progressista pronta a battere le destre“. Questa affermazione non è solo un grido di battaglia, ma la sintesi di un lavoro politico e diplomatico intenso che ha portato all’aggregazione di diverse anime del panorama progressista. L’unità non è vista come un fine, ma come lo strumento essenziale per contrapporsi efficacemente all’attuale maggioranza di governo guidata dal centrodestra. La fiducia nella capacità della coalizione di diventare un’alternativa di governo credibile e vincente è un elemento chiave del discorso della segretaria. Il progetto ambizioso è quello di offrire agli elettori un’opzione coesa, programmatica e capace di affrontare le sfide nazionali con una visione progressista e inclusiva.

Le dinamiche interne e la forza del Movimento 5 Stelle

La segretaria del Partito Democratico ha poi analizzato le dinamiche interne al campo largo, in particolare riguardo alle percezioni di un presunto indebolimento del Movimento 5 Stelle e di un contemporaneo rafforzamento di una cosiddetta “Casa riformista”. La Schlein ha offerto una lettura più sfumata e storica sulla performance elettorale del M5s. “Per sua storia il M5s ha sempre avuto un esito molto diverso tra elezioni politiche-europee e amministrative-regionali e nazionali”, ha osservato la leader dem.

Questa diversità di risultati tra i vari livelli di consultazione non viene interpretata dalla segretaria come un elemento di debolezza strutturale. Al contrario, la Schlein sembra voler rassicurare sull’importanza del M5s all’interno della coalizione. A riprova della validità e della necessità di includere tutte le componenti, la segretaria ha citato un esempio concreto di successo di questa formula aggregativa: “La Toscana ha dimostrato che c’è spazio per tutti“. Questo risultato regionale viene portato come prova che l’unione delle forze, nonostante le differenze, non solo è possibile ma è elettoralmente efficace. La solidità della coalizione in prospettiva futura è quindi ribadita senza riserve: “La coalizione c’è e si prepara a stare insieme alle politiche“, ha concluso la leader democratica.

La legge elettorale e la paura della destra

Infine, Elly Schlein ha affrontato la questione, sempre attuale e delicata, di un possibile cambiamento della legge elettorale da parte del governo Meloni. La segretaria ha manifestato la propria perplessità sul metodo, facendo notare di aver appreso le intenzioni del governo solamente “dai giornali, perché a me non ha detto nulla“. Al di là della critica sulla mancanza di comunicazione istituzionale, la Schlein ha fornito un’interpretazione politica forte di questa mossa.

Secondo la sua analisi, l’eventuale volontà del Presidente del Consiglio di modificare l’attuale sistema elettorale non sarebbe dettata da una necessità di maggiore governabilità o stabilità, ma da un preciso timore politico. “Se Meloni ha intenzione di cambiare la legge elettorale”, ha asserito la segretaria del Pd, “è perché sa che con questa legge elettorale rischia di perdere contro la coalizione progressista“. Questa dichiarazione carica di sicurezza rappresenta il culmine della fiducia che la leader ripone nel potenziale aggregativo e nella forza elettorale del neonato campo progressista. La conclusione è netta: la coalizione rappresenta una minaccia reale e concreta al potere delle destre, tanto da spingerle a valutare un cambio delle regole del gioco elettorale.

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