
L’intervento di Vladimir Luxuria a La Vita in Diretta, ospite in collegamento con Alberto Matano, ha rappresentato un momento di profonda riflessione e dolore in seguito al tragico femminicidio di Pamela Genini, l’ennesima vittima di violenza che ha scosso la sensibilità del Paese. La relazione tra Luxuria e la vittima risale a circa un decennio prima, quando Pamela Genini partecipò a un reality show condotto proprio da Luxuria, L’Isola di Adamo ed Eva. Questo legame personale ha reso il lutto ancora più lacerante per l’attivista e conduttrice, che ha espresso la sua profonda tristezza e la sua rabbia per la brutalità di questi atti.
Luxuria ha sottolineato come, purtroppo, il dolore per i femminicidi sia una costante in Italia, ma questa è stata la prima volta che ha saputo della morte violenta di una persona che aveva conosciuto direttamente. Pamela, ricordata come una ragazza solare e in cerca dell’anima gemella nel contesto leggero del reality, ha trovato nella vita reale un “carnefice travestito da innamorato”. Luxuria ha evocato l’immagine straziante del suo sorriso trasformato in un grido di dolore, immaginando gli ultimi istanti di vita sul terrazzino, mentre l’aggressore la colpiva con 24 coltellate.
Il ricordo personale di Pamela
Vladimir Luxuria ha condiviso con il pubblico ricordi personali e intimi di Pamela Genini, risalenti all’esperienza condivisa nel 2015 durante le riprese de L’Isola di Adamo ed Eva, ambientate sull’isola croata di Meleda. Ha descritto momenti di quotidianità, come le cene condivise e le passeggiate. Uno dei ricordi più toccanti riguarda la grande passione di Pamela per gli animali.
Luxuria ha raccontato come la Genini la “obbligasse” a percorrere le strade di Meleda ogni sera con l’obiettivo di salvare i ricci che rischiavano di essere investiti dalle auto. Un gesto che rivela la sensibilità e la dolcezza della vittima. Luxuria ha riportato un dettaglio quasi poetico: Pamela prendeva in mano i ricci, li annusava e diceva: “Senti Vladi, odorano di bosco“. Questo ricordo, così vividamente sereno, contrasta in maniera brutale con la violenza del suo epilogo, rendendo la sua perdita ancora più straziante. Questo ha rafforzato il grido di Luxuria per la necessità non solo di giustizia, ma soprattutto di prevenzione.
Appello alla giustizia e alla prevenzione
L’intervento di Vladimir Luxuria si è trasformato in un accorato appello sociale, focalizzato sull’urgenza di attuare misure di prevenzione efficaci per contrastare la piaga del femminicidio. Se da un lato è fondamentale che sia fatta giustizia per la morte di Pamela Genini, dall’altro l’attivista ha sottolineato che la vera battaglia si vince sul fronte dell’educazione e della cultura. Luxuria ha insistito sul fatto che è indispensabile insegnare fin da subito, idealmente a partire dall’ambiente scolastico, un concetto fondamentale ai ragazzi: una donna non è una proprietà privata. Questo principio, secondo Luxuria, deve essere instillato per sradicare la mentalità che lega il sentimento alla possessività.
Il ruolo dell’educazione e della società
Il messaggio centrale di Vladimir Luxuria è che ogni donna deve avere la libertà di scegliere e di ricostruirsi una vita se il rapporto sentimentale si conclude perché non c’è più amore. Ha denunciato la logica distruttiva che porta l’uomo, quando viene lasciato, a sentirsi un “perdente” con l’orgoglio ferito, una dinamica perversa che spesso sfocia nell’idea che “deve morire lei e devo morire anch’io”. Per spezzare questo circolo vizioso, è necessario intervenire immediatamente attraverso un cambiamento culturale profondo.
Luxuria ha esortato a utilizzare ogni strumento a disposizione per la prevenzione: le trasmissioni televisive devono farsi carico di messaggi educativi, le famiglie devono essere il primo baluardo di valori di rispetto e, in maniera cruciale, la scuola deve implementare programmi che insegnino il rispetto reciproco e l’accettazione della fine di un rapporto senza ricorrere alla violenza. L’obiettivo è chiaro: fare giustizia per Pamela, ma soprattutto salvare le future vittime attraverso una educazione emotiva e sociale che valorizzi l’autonomia e la dignità di ogni donna.