
La recente svolta nel caso dell’omicidio di Chiara Poggi, con il coinvolgimento di Andrea Sempio nell’accusa di concorso in omicidio, ha portato a un cambio di strategia difensiva e di rappresentanza legale per il trentasettenne. Dopo giorni di attesa, è stato finalmente reso noto il nome del professionista che affiancherà l’avvocata Angela Taccia nella difesa di Sempio: si tratta dell’avvocato Liborio Cataliotti, subentrato a Massimo Lovati in seguito alla revoca dell’incarico da parte dell’assistito per presunte “divergenze sulla strategia difensiva”.
Le prime dichiarazioni di Cataliotti delineano in modo netto e incisivo la linea che intende perseguire, focalizzata esclusivamente sulla presunta innocenza di Andrea Sempio e sull’inesistenza di prove a suo carico, distanziandosi così da qualunque dibattito o ipotesi riguardante la responsabilità del soggetto già condannato in via definitiva, Alberto Stasi. Questa mossa segna l’inizio di una nuova fase nella complessa vicenda giudiziaria.
La nuova strategia difensiva
L’avvocato Liborio Cataliotti ha chiarito fin da subito i pilastri della sua azione legale, con l’obiettivo primario di smantellare l’accusa di concorso in omicidio rivolta al suo assistito in relazione all’uccisione di Chiara Poggi. La sua strategia è eminentemente difensiva e si concentrerà in modo esclusivo su Andrea Sempio. “Mi limiterò — e questo rappresenta forse l’elemento di novità — a parlare esclusivamente del mio assistito, della sua innocenza e dell’inesistenza di prove a suo carico“, ha affermato Cataliotti.
Questa dichiarazione è significativa perché stabilisce una chiara linea di demarcazione: la difesa non intende in alcun modo interferire o commentare la posizione di Alberto Stasi, la cui colpevolezza è stata stabilita da sentenze ormai irrevocabili. Il focus, quindi, sarà totalmente orientato a dimostrare che Sempio non ha avuto alcun ruolo nell’omicidio e che il materiale probatorio a sostegno dell’accusa è lacunoso o inesistente. Cataliotti non ha potuto affermare se la linea difensiva muterà radicalmente rispetto alla precedente, ma ha tenuto a esplicitare quale sarà il suo approccio personale e metodologico.
L’approccio metodologico e il “simulato interrogatorio”
Durante un’intervista rilasciata alla trasmissione televisiva di Rete 4 Quarto Grado, andata in onda nella serata di venerdì 17 ottobre, Cataliotti ha fornito dettagli sul meticoloso lavoro preparatorio svolto prima di assumere formalmente l’incarico. Consapevole della delicatezza e della notorietà del caso, l’avvocato ha coinvolto tre collaboratori del suo Studio legale in un’attività di preparazione intensiva con il suo nuovo assistito. Sfruttando la conoscenza pregressa del caso, arricchita anche da informazioni mediatiche, il team ha sottoposto Sempio a un simulato interrogatorio. Cataliotti ha spiegato: “oggi, prima di assumere l’incarico, ho portato con me tre collaboratori dello Studio.
Forti della conoscenza che avevamo già del caso — conoscenza basata anche sulle preziose informazioni che voi ci avete fornito — lo abbiamo letteralmente sommerso di domande“. L’obiettivo era anticipare e gestire le possibili richieste e questioni che gli inquirenti avrebbero potuto sollevare in caso di un nuovo confronto in aula o di un ulteriore interrogatorio. “Lo abbiamo tempestato di domande per tutta la mattinata”, ha aggiunto il legale, sottolineando l’intensità della preparazione, durata fino a quando gli operatori televisivi non hanno intercettato il gruppo per le strade di Milano. Questo approccio mira a garantire che Andrea Sempio sia completamente pronto ad affrontare il prosieguo delle indagini e l’eventuale fase processuale.
Il passaggio di consegne e il ringraziamento a Lovati
Nonostante il cambio di difensore sia avvenuto a seguito di “divergenze sulla strategia difensiva”, l’avvocato Liborio Cataliotti ha voluto esprimere parole di stima e ringraziamento per il lavoro svolto dal suo predecessore, l’avvocato Massimo Lovati. L’aspetto della correttezza professionale è stato un punto che Cataliotti ha tenuto a rimarcare pubblicamente. “Ci tengo a ringraziare, a nome del mio assistito, il collega Lovati che, in modo prezioso e deontologicamente ineccepibile, ha svolto il proprio mandato difensivo nelle aule di giustizia”, ha dichiarato. Ha anche menzionato le parole di apprezzamento che Lovati stesso aveva speso nei suoi confronti, definendole “parole di elogio” non necessarie, ma comunque molto gradite. Questo gesto sottolinea un passaggio di consegne avvenuto nel rispetto dei principi di lealtà e colleganza professionale, nonostante la chiara discrepanza sulle modalità di conduzione della difesa che ha portato alla revoca dell’incarico.
La reazione e i “piani” di Lovati
L’avvocato Massimo Lovati, che negli ultimi giorni era stato spesso ospite in varie trasmissioni televisive e aveva commentato la vicenda anche con Fanpage.it dopo la decisione del suo assistito, è intervenuto anch’egli nel corso della puntata di Quarto Grado. Nonostante la fine del suo mandato, Lovati ha manifestato un certo attaccamento all’ambiente e alle dinamiche del caso. Con un tono che ha mescolato malinconia e determinazione, ha espresso un sentimento di perdita: “Tutto questo mi mancherà, mi mancheranno le persone che ho conosciuto e la simpatia che ho suscitato”. Tuttavia, la sua breve dichiarazione ha anche rivelato una prospettiva futura, suggerendo che il suo interesse o il suo coinvolgimento, seppur in modi non specificati, potrebbe non essere terminato. Con una vena enigmatica, Lovati ha concluso: “Ho un piano B, un piano C, ne ho di piani. Non è finita qui“, lasciando intendere la sua intenzione di rimanere un attore, sebbene ora esterno, nel panorama mediatico e forse anche legale legato alla vicenda.