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Tregua in salita, Hamas mantiene il controllo a Gaza. Netanyahu: “Valico di Rafah non aprirà”

Pubblicato: 18/10/2025 15:36

La situazione nel Medio Oriente resta fragile nonostante gli sforzi internazionali per garantire una pace duratura. Gli accordi di tregua, spesso mediati da attori esterni, incontrano difficoltà nel tradursi in risultati concreti a causa delle tensioni quotidiane, dei conflitti locali e delle difficoltà nel gestire le forze armate coinvolte. Il controllo del territorio, la sicurezza dei civili e la gestione dei diritti umani rimangono nodi cruciali per ogni intesa di cessate il fuoco.

Nel contesto attuale, il ruolo dei gruppi locali e delle autorità internazionali è fondamentale per garantire che gli accordi non rimangano solo sulla carta. La cooperazione tra le parti, accompagnata da meccanismi di monitoraggio e garanzie di sicurezza, rappresenta un passaggio indispensabile per rendere effettiva la tregua e avviare le fasi successive del processo di pace.

Intanto il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha annunciato che il valico di frontiera di Rafah resterà chiuso fino a nuovo avviso. Secondo quanto dichiarato, la riapertura del confine sarà valutata in relazione al modo in cui Hamas gestirà la restituzione dei corpi degli ostaggi deceduti e al rispetto del quadro concordato tra le parti.

Hamas mantiene il controllo ad interim

Hamas ha dichiarato di voler mantenere il controllo della sicurezza nella Striscia di Gaza per un periodo ad interim, senza impegnarsi al disarmo immediato. A confermarlo è stato Mohammed Nazzal, dirigente del movimento, in un’intervista a Reuters. Negli scorsi giorni, anche l’ex presidente Donald Trump aveva parlato di un possibile ruolo di “polizia temporanea” per Hamas, invocando però allo stesso tempo il disarmo del gruppo.

La mancata adesione completa agli impegni, insieme agli attacchi quotidiani e alla gestione degli ostaggi israeliani, rende la tregua particolarmente delicata. Il nodo principale per il successo dell’intesa resta l’autogoverno di Gaza e il futuro assetto della Striscia.

Il piano di pace e le questioni aperte

Secondo Reuters, la prima fase della tregua è minata dalle quotidiane uccisioni di civili e dal ritardo nella restituzione dei corpi degli ostaggi israeliani. Nella serata del 17 ottobre, Hamas ha consegnato un altro corpo, quello di Eliyahu Margalit, 75 anni, ucciso nel 2023 nel kibbutz di Nir Oz.

Israele ha ribadito l’urgenza di rispettare il piano in 20 punti di Sharm, sottolineando che Hamas deve consegnare tutte le salme e procedere al disarmo. L’ufficio del primo ministro ha dichiarato: “Hamas sa dove si trovano i corpi dei nostri ostaggi. Deve essere disarmato senza condizioni e rispettare il piano nel tempo stabilito”.

La ministra degli Esteri dell’Autorità palestinese, Varsen Aghabekian Shahin, ha spiegato che il movimento “cederà le armi, ma ha bisogno di garanzie”. Le armi potrebbero essere trasferite all’Autorità palestinese o a Paesi arabi e musulmani, garantendo sicurezza contro possibili attacchi. La futura forza di stabilizzazione nella Striscia dovrà includere fin dall’inizio una componente palestinese.

Gaza sotto attacco e raid in Libano

Nonostante l’intesa, gli scontri continuano. Almeno 28 civili palestinesi sono morti dall’entrata in vigore del cessate il fuoco, tra cui gli 11 membri di una stessa famiglia colpiti mentre viaggiavano su un minibus a Zeitoun, Gaza City. L’Idf ha dichiarato che il veicolo avrebbe attraversato una zona sotto il suo controllo, conosciuta come linea gialla.

Anche il sud del Libano resta sotto raid israeliani, mirati a colpire postazioni di Hezbollah. Gli attacchi a bassa intensità proseguono da mesi, causando la morte di decine di civili, tra cui tre bambini meno di un mese fa. La Turchia ha duramente condannato le operazioni, accusando Israele di frammentare la regione e di trattare i popoli come soggetti da sottomettere.

Il percorso verso una pace stabile nel Medio Oriente resta complesso e delicato. La tregua, pur attiva, è minata dalle tensioni quotidiane, dagli attacchi e dal tema cruciale del disarmo di Hamas, che al momento resta vincolato a garanzie concrete e a una sicurezza condivisa.

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Ultimo Aggiornamento: 18/10/2025 18:37

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