Una giornata che avrebbe potuto consacrare il sogno di Jasmine Paolini alle WTA Finals si è infranta contro il muro di potenza e precisione rappresentato da Elena Rybakina. La semifinale del torneo WTA 500 di Ningbo, in Cina, ha visto prevalere la tennista kazaka, testa di serie numero tre del torneo, con un risultato che ha messo in luce la sua superiorità in momenti cruciali del match.
Per l’azzurra, il cammino straordinario in terra cinese si ferma ad un passo dalla finale, ma resta la consapevolezza di aver lottato con grande determinazione e di aver raggiunto un altro traguardo significativo in una stagione da incorniciare. La sfida non era solo per la finale di Ningbo, ma aveva un peso specifico enorme nella Race che conduce alle ambite WTA Finals di Riad, rendendo la sconfitta ancora più amara, pur non cancellando gli enormi progressi compiuti.
L’analisi della partita e la forza di Rybakina
Il confronto tra Paolini e Rybakina è stato un’autentica prova di forza, con la kazaka che ha saputo imporre il suo tennis aggressivo e basato sulla potenza del servizio e del dritto. Fin dalle prime battute, Rybakina ha messo in campo una grande solidità al servizio, un’arma che si è rivelata decisiva per mantenere il controllo del punteggio e per neutralizzare i tentativi di break dell’italiana.
Sebbene Paolini sia partita con la sua consueta energia e abbia cercato di variare il gioco, l’efficacia dei colpi piatti e profondi della numero nove del mondo si è dimostrata troppo elevata su questa superficie veloce. Nel primo set, pur lottando e tenendo testa in diversi game, l’azzurra ha ceduto il passo, trovandosi a dover rincorrere contro un’avversaria che sbagliava pochissimo e che era implacabile nei momenti chiave. Il parziale si è chiuso in favore di Rybakina, che ha concretizzato le occasioni avute grazie a una prestazione impeccabile al servizio e in risposta.
La tenacia di Jasmine e il peso della qualificazione
Nonostante il parziale sfavorevole, Jasmine Paolini ha dimostrato ancora una volta la sua incredibile tenacia e la sua capacità di non arrendersi mai. L’azzurra, spinta anche dal sogno della qualificazione diretta alle Finals, ha continuato a lottare su ogni palla, cercando di sfruttare ogni minima incertezza dell’avversaria. Ha tentato di spostare Rybakina, di lavorare con il top spin e di trovare angoli stretti, mosse che in altre occasioni le hanno fruttato successi clamorosi.
Tuttavia, la giornata di Elena Rybakina era di quelle in cui la sua straordinaria potenza viene accompagnata da una precisione chirurgica, rendendo vani molti dei meritevoli sforzi difensivi di Paolini. L’italiana, pur non riuscendo a concretizzare diverse palle break o a ribaltare l’inerzia del match in modo definitivo, ha confermato di essere una combattente nata e una delle giocatrici che ha fatto i maggiori progressi nel circuito quest’anno.
La conclusione del sogno a Ningbo
La seconda frazione di gioco ha confermato l’andamento del primo set, con Rybakina che ha mantenuto un ritmo altissimo e ha continuato a mettere Paolini sotto costante pressione. La tennista kazaka ha sfruttato al meglio la sua battuta e i suoi colpi da fondo campo, chiudendo l’incontro in modo netto e meritato. Per Jasmine Paolini si conclude così un torneo eccezionale a Ningbo, che l’ha vista superare avversarie di assoluto valore come Kudermetova e Bencic, in match lottati e ricchi di pathos.
L’eliminazione in semifinale è un boccone amaro, soprattutto perché una vittoria avrebbe significato il pass matematico per le WTA Finals. Nonostante la delusione, l’azzurra può guardare con orgoglio al suo percorso e alla sua posizione nella Race, che la vede ancora in ottima posizione per Riad. Il sogno Finals non è svanito, ma è semplicemente rimandato ai prossimi impegni, dove Paolini avrà l’opportunità di capitalizzare l’esperienza e la grande forma mostrata finora. La Rybakina ha dimostrato di essere “troppo forte” in questa particolare giornata, ma il tennis italiano può contare su una giocatrice che, con cuore e talento, è pronta a raggiungere i vertici del tennis mondiale.