
È successo in pieno giorno, tra Colico e Piantedo, lungo una delle aree boschive più note dell’Alto Lario per la presenza di bivacchi e spaccio. Il deputato leghista Eugenio Zoffili stava partecipando, insieme a un gruppo di volontari e agenti della polizia locale, a una giornata di pulizia del bosco quando dal fitto della vegetazione sono piovute sassate. Un gesto improvviso, violento, che ha colpito il gruppo mentre stava smantellando i rifugi usati dagli spacciatori.
Secondo le prime ricostruzioni, i responsabili sarebbero alcuni pusher nordafricani sorpresi a distanza, probabilmente infastiditi dall’intervento che mirava a ripulire la zona da materassi, teli, siringhe e utensili trovati tra la boscaglia. I volontari hanno allertato i carabinieri, intervenuti subito per mettere in sicurezza l’area. Nessuno è rimasto ferito, ma la tensione è stata altissima per diversi minuti.
Il racconto del deputato e la denuncia politica
Zoffili, che da tempo denuncia il degrado dei boschi dell’Alto Lario, ha parlato di “episodio inaccettabile”, assicurando che non si lascerà intimidire. “Non mi spavento e non mi fermo – ha detto – perché lo Stato deve tornare a far rispettare la legge anche dove per troppo tempo ha regnato l’illegalità. Tornerò presto qui: tolleranza zero verso lo spaccio”.
L’iniziativa, parte di un progetto civico per liberare i boschi dai bivacchi legati al traffico di droga, aveva già portato alla scoperta di coltelli e strumenti per il confezionamento di dosi. La zona, al confine tra le province di Lecco e Sondrio, è da anni sorvegliata dalle forze dell’ordine per la presenza di piccoli gruppi criminali che utilizzano i boschi come base per lo smercio.
Allarme sicurezza nei boschi dell’Alto Lario
L’episodio riaccende il dibattito sulla sicurezza nelle aree periferiche e sul ruolo dei cittadini che scelgono di intervenire direttamente sul territorio. Per la Lega, la vicenda conferma la necessità di una linea dura: controllo capillare, presidio costante e collaborazione con i Comuni. “Chi si nasconde nei boschi per spacciare – ha aggiunto Zoffili – deve sapere che lo Stato non arretra”.