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“Cosa faceva davvero”. Caos Garlasco, l’avvocato Taccia e la rivelazione su Lovati

Pubblicato: 19/10/2025 11:05

Nuove tensioni scuotono il caso Garlasco. Dopo anni di silenzio e risvolti giudiziari, arriva la svolta nella difesa di Andrea Sempio, che ha deciso di cambiare il proprio legale di fiducia. L’ex storico avvocato Massimo Lovati è stato sostituito da Liborio Cataliotti e dall’avvocata Angela Taccia, amica di lunga data dell’indagato. Proprio Taccia ha scelto di raccontare pubblicamente cosa sta accadendo dietro le quinte di questa nuova fase processuale e, soprattutto, di spiegare il suo punto di vista sul collega Lovati.

Durante un incontro organizzato da Nero Crime e Arte Criminologica, Taccia ha descritto il momento come “una vera e propria guerra legale”, spiegando come Sempio stia affrontando le ultime settimane tra fiducia e tensione. “È veramente tutto una suspense. Andrea, comunque, è abbastanza tranquillo. Si fida molto di me sia per i vent’anni di amicizia, sia perché mi conosce come professionista. Lui, lo dico sempre, ha la forza dell’innocenza”. E aggiunge: “Tante volte mi stupisco anch’io di come Andrea riesca a essere così tranquillo. Mi dice: ‘Non possono inventarsi nulla, perché io sono innocente. Più indagheranno e più capiranno il perché e il percome di tutta questa storia’”.

Una nuova alleanza in difesa di Andrea Sempio

Per l’avvocata Taccia, ricostruire la difesa non è stato semplice. “Ho dovuto costruire un nuovo esercito di difesa. Lo definisco un esercito perché alla fine noi entriamo in guerra. E chi è nel giusto e nella verità non deve temere nulla. Bisogna andare avanti senza paura, lavorando duramente, onestamente e sodo”. Una dichiarazione che riflette la determinazione di una professionista pronta a gestire anche la forte pressione mediatica che da sempre accompagna il caso. “È importante intervenire con la giusta misura anche mediaticamente, perché vanno smontate tante falsità o questioni mal interpretate. Credo nella giustizia, ma se passa un’immagine sbagliata di Andrea diventa pericoloso”.

Angela Taccia durante un incontro pubblico

“La priorità non sembrava più Andrea”: il retroscena su Lovati

La decisione di revocare il mandato all’avvocato Massimo Lovati non è stata presa a cuor leggero. Taccia non nasconde la difficoltà di quel momento: “È stata una decisione veramente sofferta. Però è il cliente che deve decidere e io non ho proferito parola su questo. Certo, sappiamo Andrea e io che l’avvocato Lovati è un genio nel suo campo. Però, ultimamente, ahimè, forse aveva altre priorità. La sua priorità non è sembrata più Andrea. Quindi, riunioni rinviate per magari partecipare a trasmissioni televisive o il fatto che non partecipasse a riunioni per la strategia difensiva. Questo ha minato la fiducia del cliente inevitabilmente”.

Parole che rivelano un clima di tensione ma anche di rispetto: “A Lovati sarò sempre grata per essere stato il mio dominus, avermi insegnato proprio lui per primo che decide il cliente”.

L'avvocato Massimo Lovati durante un intervento pubblico

Nuovi volti, nuove strategie

Nella squadra difensiva di Sempio entra anche il consulente Armando Palmegiani, che ha raccontato le difficoltà affrontate dopo la sua nomina: “Dopo la mia nomina c’è stato subito un attacco mediatico allucinante, prendendo miei video e tagliando nel punto giusto per una frase che ho detto: ‘Il Dna uscirà di Sempio’. Ma poi vedremo quello che dirà Denise Albani, perché ovviamente lei è la genetista incaricata. Il problema non è l’attribuzione del Dna, ma da dove derivi quel Dna. Fino ad adesso si stanno facendo tante chiacchiere su questo punto, ma abbiamo una statistica che farà Albani egregiamente, perché è una persona di altissima qualità”.

Andrea Sempio in un'immagine recente

La verità scientifica al centro del caso

Palmegiani ha ribadito con fermezza la posizione della difesa: “Andrea Sempio non è entrato quel 13 agosto 2007 nella casa dei Poggi. Credo, e non credo di sbagliarmi, che l’ultimo giorno fu il 4 agosto di sera. Certo è vicino. Quindi quello potrebbe giustificare alcune tracce”. Ora la genetista Denise Albani sarà chiamata a esaminare i reperti chiave del caso per stabilire l’origine delle tracce biologiche e chiarire l’eventuale ipotesi di inquinamento del Dna.

Un passaggio che potrebbe segnare un nuovo capitolo nel lungo percorso giudiziario del caso Garlasco, tra verità da ricostruire e un’attenzione mediatica che, ancora oggi, non smette di accendersi.

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