
È una svolta storica per Cipro Nord. Dopo anni di governo filo-turco, la Repubblica Turca di Cipro del Nord ha scelto il cambiamento eleggendo Tufan Erhurman come nuovo presidente. Il leader dell’opposizione ha vinto con un netto 62,76% dei voti, superando ampiamente il presidente uscente Ersin Tatar, fermo al 35,81%. L’annuncio, arrivato dal capo dell’Alto Consiglio Elettorale turco-cipriota, segna la più significativa transizione politica dell’isola dal 1974, quando la parte settentrionale finì sotto il controllo di Ankara.
Tatar, appoggiato direttamente dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan, lascia il potere dopo un mandato dominato dalle tensioni con la parte greco-cipriota e dal crescente isolamento internazionale. La Repubblica Turca di Cipro del Nord (TRNC), infatti, resta riconosciuta solo dalla Turchia, mentre la comunità internazionale continua a considerare legittima la Repubblica di Cipro, membro dell’Unione Europea.
Una svolta politica per l’isola divisa

La vittoria di Erhurman viene letta come un chiaro segnale di cambiamento e di apertura verso un nuovo corso politico. Esponente del Partito Repubblicano Turco, il nuovo capo di Stato è considerato più incline al dialogo con Nicosia e favorevole a riaprire i negoziati per una riunificazione federale dell’isola, interrotti da anni.
Molti analisti interpretano il risultato come un colpo anche per Erdogan, che aveva sostenuto Tatar per mantenere saldo il legame politico e strategico tra Ankara e la parte nord di Cipro. Con l’ascesa di Erhurman, invece, si apre uno scenario più incerto, ma potenzialmente più autonomo, in cui Cipro Nord potrebbe cercare un graduale riavvicinamento all’Europa, pur continuando a dipendere dalla Turchia dal punto di vista economico e militare.
Le sfide che attendono Erhurman
Ora il compito più difficile per il nuovo presidente sarà mantenere l’equilibrio tra la necessità di dialogo internazionale e la realtà dei rapporti con Ankara. La ripresa del processo di pace, la gestione della crisi economica e la costruzione di un’identità politica più indipendente saranno le prime prove del suo mandato.
La vittoria di Erhurman non è solo un risultato elettorale, ma il simbolo di un popolo che, dopo decenni di divisioni, prova a immaginare un futuro diverso. Un cambio di rotta epocale, che potrebbe ridisegnare gli equilibri del Mediterraneo orientale.