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Dall’Irpef alla rottamazione, ecco la Manovra di Giorgia Meloni: cosa cambia

Pubblicato: 19/10/2025 18:52

Centotrentasette articoli, una riduzione dell’aliquota Irpef dal 35% al 33%, la rottamazione delle cartelle fiscali in 54 rate bimestrali e il debutto della Carta Valore per i neodiplomati: è la bozza della manovra 2026 approvata dal Consiglio dei ministri. Un testo imponente, che punta a conciliare rigore e sostegno sociale, riducendo la pressione fiscale e rimodulando la spesa pubblica attraverso una nuova spending review.
Il governo Meloni ha previsto la trasmissione del provvedimento in Parlamento entro lunedì, ma non si esclude un breve rinvio. Nel documento, oltre alla rimodulazione delle aliquote Irpef e alle misure fiscali, compaiono interventi su lavoro, cultura, fisco digitale e finanza innovativa. L’obiettivo resta quello di un equilibrio tra contenimento del debito e incentivi mirati alla crescita.

Tra le novità più attese spicca la Carta Valore, destinata ai neodiplomati dal 2027. Il credito potrà essere utilizzato per l’acquisto di biglietti per rappresentazioni teatrali e cinematografiche, spettacoli dal vivo, libri, abbonamenti a quotidiani e periodici – anche digitali – musica registrata, strumenti musicali, prodotti editoriali audiovisivi, accessi a musei, mostre, monumenti, aree archeologiche e parchi naturali. Sarà inoltre spendibile per corsi di musica, teatro, danza o lingua straniera.
L’intento è quello di rilanciare la partecipazione culturale dei giovani e sostenere l’intera filiera dell’industria creativa, collegando l’incentivo al percorso formativo e alla promozione delle competenze. Il provvedimento, che entrerà in vigore dal 2027, sarà finanziato attraverso un fondo dedicato presso il Ministero della Cultura.

Rottamazione: come funziona

Capitolo centrale della manovra è la nuova rottamazione quinquies. I contribuenti con debiti fiscali affidati alla riscossione tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2023 potranno mettersi in regola pagando il solo capitale e le spese di notifica o procedura, senza interessi, sanzioni, aggio e interessi di mora. È escluso chi non ha mai presentato la dichiarazione dei redditi o è stato oggetto di accertamento.

Il piano di pagamento potrà avvenire in un’unica soluzione o in 54 rate bimestrali. La prima rata scadrà il 31 luglio 2026, la seconda e la terza rispettivamente il 30 settembre e il 30 novembre, e dalla quarta alla cinquantesima il 31 gennaio, 31 marzo, 31 maggio, 31 luglio, 30 settembre e 30 novembre di ciascun anno, a partire dal 2027. Le ultime tre rate dovranno essere versate entro il 31 maggio 2035.
Saranno dovuti interessi al tasso del 4% annuo dal 1° agosto 2026. Decadono dal beneficio coloro che non verseranno due rate, anche non consecutive, o l’unica rata nel caso di pagamento integrale. Non potranno accedere i contribuenti che hanno aderito alla rottamazione quater e risultano in regola al 30 settembre 2025.

Stretta su banche e assicurazioni, più Irap per tre anni

Un altro capitolo importante riguarda il contributo del settore finanziario. La manovra prevede un aumento dell’Irap di due punti percentuali per banche e assicurazioni, valido per il triennio 2026-2028. La misura, che dovrebbe garantire circa 4,4 miliardi di euro, servirà a finanziare gli interventi più costosi del provvedimento, tra cui parte della riduzione Irpef e le misure di welfare.
Nel complesso, le maggiori entrate attese dal comparto bancario e assicurativo ammonterebbero a circa 11 miliardi in tre anni. L’intento dichiarato del governo è quello di redistribuire una parte dei profitti straordinari del settore per sostenere i servizi pubblici, in particolare sanità e pace fiscale.

Tassa “Paperoni” e sgravi per notturni e festivi

Viene confermato l’aumento dell’imposta sostitutiva per i cosiddetti Paperoni: chi trasferisce la residenza fiscale in Italia – come nel caso, celebre, di Cristiano Ronaldo – pagherà 300mila euro all’anno, contro i 200mila precedenti. Per i familiari l’imposta raddoppia da 25mila a 50mila euro.
Sul fronte del lavoro, la manovra introduce uno sgravio fiscale del 15% per le somme percepite per lavoro notturno, nei festivi o di turno, entro il limite annuo di 1.500 euro. La misura, valida per i dipendenti privati con reddito fino a 40mila euro, entrerà in vigore nel 2026 e si applicherà in via sperimentale, escludendo premi di risultato e compartecipazioni agli utili.

Bonus per il turismo e tassazione sui token digitali

Un intervento specifico riguarda i lavoratori del settore turistico, dove il governo vuole incentivare la stabilità occupazionale e compensare la carenza di personale. Per i primi nove mesi del 2026 è previsto un trattamento integrativo del 15% sulle retribuzioni lorde relative al lavoro notturno e straordinario, riservato a chi ha un reddito annuo entro i 40mila euro.
Novità anche sul fronte finanziario. I token di moneta elettronica denominati in euro saranno tassati al 26%, invece dell’aliquota ordinaria del 33% che entrerà in vigore dal prossimo anno. Per “token denominati in euro” si intendono quelli ancorati stabilmente alla valuta europea e con riserve detenute in attività denominate in euro presso soggetti autorizzati nell’Unione.
È inoltre istituito un Tavolo permanente di controllo e vigilanza sulle cripto-attività e la finanza innovativa, con la partecipazione del Tesoro, della Guardia di Finanza, di Consob, Bankitalia e UIF, oltre a rappresentanti del settore e accademici. L’obiettivo è monitorare i rischi, prevenire frodi e promuovere l’educazione dei consumatori.

Otto per mille e lotta alle dipendenze

Infine, la bozza prevede che le risorse residue dell’otto per mille di competenza statale vengano destinate alla prevenzione e al recupero dalle tossicodipendenze e dalle altre dipendenze patologiche. Si tratta di un intervento annuale, previsto per il 2026, che mira a rafforzare la rete territoriale di sostegno e a finanziare strutture e progetti di recupero.
La manovra, definita da fonti di governo “prudente ma espansiva”, sarà oggetto di confronto parlamentare nei prossimi giorni. In un contesto economico ancora fragile, l’esecutivo punta a rassicurare Bruxelles e i mercati mantenendo l’impegno sul deficit, ma senza rinunciare a interventi sociali e fiscali che segnino la rotta del 2026.

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