
È di Marianna Bello il corpo ritrovato stamattina nel canneto di una zona rurale nei pressi di Agrigento, vicino al punto in cui un piccolo torrente sfocia nel fiume Naro. La donna, 38 anni, era scomparsa il 1° ottobre scorso a Favara, travolta dall’ondata d’acqua e fango provocata da un violento nubifragio che si era abbattuto sulla zona.
Il riconoscimento è avvenuto grazie ad alcuni tatuaggi, in particolare uno ben visibile sul polso, che ha consentito ai familiari di identificarla con certezza. In ogni caso, gli inquirenti hanno atteso l’esito dell’ispezione cadaverica per ufficializzare l’identità della vittima.
Il corpo è stato scoperto per caso da un gruppo di persone impegnate in una battuta di caccia. È emerso tra i canneti e i detriti trasportati dal fiume, a diversi chilometri dal luogo della scomparsa. La zona era stata battuta più volte nei giorni scorsi, ma le ricerche non avevano dato esito.

Marianna Bello era stata data per dispersa in seguito al maltempo che aveva colpito in modo particolarmente violento il Comune di Favara, nel cuore dell’Agrigentino. Secondo i primi rilievi, la donna sarebbe stata trascinata via da una corrente improvvisa, mentre cercava riparo durante l’alluvione.
Fin dai primi momenti dopo la scomparsa, i familiari avevano lanciato appelli e partecipato alle ricerche, supportati dalla Protezione civile, dai vigili del fuoco e da numerosi volontari. La speranza era che Marianna potesse essersi rifugiata da qualche parte. Ma col passare dei giorni, la paura aveva preso il sopravvento.
Il ritrovamento odierno mette fine a oltre due settimane di angoscia e apre ora a una fase diversa dell’indagine: gli inquirenti dovranno verificare se la morte sia da attribuire esclusivamente alla forza dell’acqua o se siano presenti altri elementi da approfondire.
Secondo quanto riferito da fonti investigative, non vi sarebbero segni evidenti di violenza sul corpo, ma solo l’autopsia potrà chiarire le cause esatte del decesso. Il magistrato di turno ha già disposto l’esame medico-legale.
La notizia della morte di Marianna ha suscitato commozione e dolore nella comunità di Favara, dove la donna era molto conosciuta. Amici e parenti si sono radunati sul luogo del ritrovamento, increduli di fronte all’esito tragico delle ricerche.
Questo ennesimo dramma conferma quanto i fenomeni meteo estremi siano sempre più imprevedibili e pericolosi, soprattutto in aree urbane e rurali non sufficientemente attrezzate per gestire emergenze. E mentre la Procura indaga, la Sicilia piange una nuova vittima del maltempo.