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Massacrato a coltellate, omicidio shock in Italia: svolta nelle indagini dopo l’orrore

Pubblicato: 19/10/2025 11:49

È una corsa contro il tempo quella degli investigatori di Perugia per consegnare alla giustizia l’autore dell’omicidio di Hekuran Cumani, il 23enne di Fabriano accoltellato nella notte tra venerdì e sabato in zona universitaria. La rissa scoppiata davanti al locale 100Dieci si è trasformata in una tragedia: una coltellata al petto ha ucciso il giovane, mentre testimoni e telecamere forniscono ora dettagli cruciali per risalire all’identità dell’aggressore.

Secondo quanto trapelato, la squadra mobile di Perugia avrebbe già identificato il presunto colpevole. Si tratterebbe di un giovane di origine nordafricana, riconosciuto da diversi testimoni e immortalato dai filmati di sorveglianza del parcheggio adiacente al locale. Il sospetto faceva parte di un gruppo di ragazzi coinvolti nella rissa, iniziata dentro il pub e poi proseguita all’esterno, quando ormai la serata universitaria si era conclusa.

Hekuran Cumani si trovava a Perugia con il fratello Samuel e altri amici, arrivati dalle Marche per trascorrere una serata di svago. Ma lo scontro tra i due gruppi, circa una ventina di persone, è degenerato rapidamente: bastò uno sguardo o una parola di troppo per innescare la violenza. Dopo una prima lite all’interno del locale, apparentemente risolta, il confronto è ripreso all’esterno attorno alle 4 del mattino.

Proprio lì, nei pressi della rotatoria davanti al 100Dieci, sarebbero spuntati due coltelli, secondo quanto riferito da numerosi testimoni oculari. Uno più grande, l’altro più piccolo, ma entrambi impugnati dalla stessa persona: il giovane tunisino identificato come il presunto aggressore. Prima ha ferito in modo lieve Samuel, poi si sarebbe scagliato contro Hekuran, colpendolo al petto con un fendente mortale.

L’origine dei coltelli resta un nodo da sciogliere. Nessuno dei partecipanti alla serata sarebbe entrato armato, anche perché all’ingresso del locale c’è un metal detector, che rende molto difficile introdurre oggetti pericolosi. L’ipotesi degli inquirenti è che l’assassino abbia recuperato le armi da un’auto parcheggiata nelle vicinanze, magari tornandovi apposta dopo la prima fase della lite.

Il coltello usato per uccidere non è stato ritrovato. Gli investigatori sospettano che l’arma del delitto sia stata portata via durante la fuga da parte del gruppo del presunto assassino. Proprio questo gesto organizzato rafforza l’idea di una dinamica non impulsiva ma premeditata, almeno nella sua seconda fase. Le telecamere della zona potrebbero fornire ulteriori indizi preziosi.

Il quartiere universitario di Perugia è ancora sotto shock. La movida del venerdì sera, abitualmente animata e tranquilla, si è trasformata in un teatro di violenza che ha spezzato la vita di un giovane noto e benvoluto nella sua città. A Fabriano, dove Hekuran era conosciuto da tutti, si respira un’aria di dolore e incredulità per una tragedia senza senso.

La procura di Perugia ha aperto un fascicolo per omicidio e le forze dell’ordine stanno stringendo il cerchio attorno all’aggressore. Potrebbero esserci sviluppi nelle prossime ore, anche grazie ai riscontri video e alle testimonianze già acquisite. Chi ha colpito a morte Hekuran Cumani è attivamente ricercato, ma secondo fonti investigative «ha le ore contate».

In attesa di giustizia, resta il dolore della famiglia e della comunità. Un’uscita tra amici è finita in tragedia nel cuore della notte, e ora l’unica certezza è la necessità di fare chiarezza, punire i colpevoli e garantire che il centro universitario di Perugia torni a essere un luogo sicuro per tutti.

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