
Tre ultrà della Sebastiani Basket Rieti sono stati fermati dalla polizia con l’accusa di omicidio volontario per la morte di Raffaele Marianella, 65 anni, secondo autista del pullman dei tifosi del Pistoia Basket. L’uomo è stato colpito da un mattone lanciato contro il parabrezza del mezzo, preso di mira da una sassaiola sulla statale 79 verso Terni, subito dopo il match di domenica. I tre arrestati sono Manuel Fortuna (31 anni), Kevin Pellecchia (20) e Alessandro Barberini (53), tutti appartenenti alla frangia ultrà nota come Curva Terminillo.
I tre sospettati erano già noti alle forze dell’ordine per episodi legati alla violenza negli stadi e, in passato, erano stati segnalati per tensioni con altre tifoserie. Sui loro profili social compaiono immagini di Benito Mussolini e simboli riconducibili all’estrema destra, ma – secondo fonti investigative – non emergono al momento legami diretti con gruppi eversivi o organizzazioni neofasciste. Tuttavia, la matrice ideologica resta sotto osservazione.

A mettere gli investigatori sulla pista giusta sono stati gli agenti che stavano scortando il pullman dei tifosi pistoiesi. Alcuni di loro hanno notato persone con il volto coperto fuggire rapidamente e salire su auto parcheggiate poco lontano. Una delle macchine è stata fermata immediatamente, permettendo di risalire ai nomi dei tre uomini ora in carcere.
Le chat WhatsApp tra i tifosi reatini stanno fornendo ulteriori elementi investigativi. In alcune conversazioni si fa riferimento a una spedizione punitiva pianificata, e si ipotizza la presenza di altri partecipanti non ancora identificati. Le autorità stanno quindi ascoltando altri tifosi della Sebastiani Rieti. Intanto, la polizia sta analizzando anche i filmati di videosorveglianza del PalaSojourner e dei percorsi limitrofi.
Le tensioni tra le tifoserie erano già emerse durante la partita, in particolare tra il secondo e il terzo quarto, quando era stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine per sedare un acceso confronto sugli spalti. Gli inquirenti stanno anche passando al vaglio i dati delle celle telefoniche per individuare chi si trovava nell’area dell’agguato, al bivio di Contigliano, non coperto da telecamere.

L’autopsia sul corpo di Marianella sarà eseguita nelle prossime ore. Secondo una prima ricostruzione, l’uomo sarebbe stato colpito al torace da un mattone lanciato con violenza, che ha sfondato il parabrezza del mezzo. Il gruppo di tifosi pistoiesi, ancora sotto shock, ha rilasciato un comunicato parlando di scene strazianti e di una violenza imprevedibile e inspiegabile. La figlia della vittima, Federica, ha scritto su Instagram: «Ti terrò sempre nel mio cuore».
La vicenda ha scosso profondamente il mondo dello sport e della politica. La premier Giorgia Meloni ha definito l’aggressione «un atto di violenza folle e inaccettabile», esprimendo cordoglio alla famiglia Marianella e chiedendo che i responsabili vengano rapidamente assicurati alla giustizia. Anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha parlato di una tragedia che suscita sgomento e rabbia, sottolineando la necessità di una nuova cultura del rispetto nello sport.
Nel frattempo, la Federbasket ha disposto che tutte le partite casalinghe della Sebastiani Rieti si svolgano a porte chiuse, almeno fino al termine delle indagini. Il Pistoia Basket ha sospeso per una giornata tutte le attività in segno di lutto. Nelle prossime ore si riunirà l’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive del Ministero dell’Interno, e non si escludono ulteriori provvedimenti.
L’omicidio di Raffaele Marianella rischia ora di segnare uno spartiacque nella gestione della sicurezza degli eventi sportivi, soprattutto in categorie considerate meno esposte a episodi di violenza estrema. La comunità sportiva, le istituzioni e i familiari chiedono giustizia e una riflessione seria sul ruolo che certi ambienti ultrà continuano ad avere dentro e fuori dagli stadi.