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Gaza, la minaccia di Trump: “Se Hamas romperà la tregua sarà annientato”

Pubblicato: 20/10/2025 19:23

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Hamas avrebbe “violato palesemente la tregua” con l’attacco mortale condotto nella giornata di ieri contro truppe israeliane a Rafah. In risposta, lo Stato ebraico avrebbe colpito “decine di obiettivi” nella Striscia di Gaza con “153 tonnellate di esplosivi”, tra cui posizioni e figure chiave dell’organizzazione palestinese.

“La tregua non è un permesso per Hamas di continuare a minacciarci. Ogni aggressione avrà un prezzo molto pesante”, ha affermato Netanyahu. Il premier ha ribadito l’intenzione del governo israeliano di reagire in modo proporzionato a qualsiasi attacco subito durante il cessate il fuoco in corso.

In queste ore si trovano in Israele Steve Witkoff, inviato speciale della Casa Bianca per il Medio Oriente, e Jared Kushner, genero e consigliere dell’ex presidente americano Donald Trump. La loro visita rientra nell’ambito di una serie di incontri con i vertici israeliani in preparazione della missione del vicepresidente J.D. Vance nella regione.

Gli Stati Uniti confermano la loro volontà di svolgere un ruolo attivo nella gestione e nella verifica della tregua. In un messaggio diffuso nella notte, Donald Trump ha avvertito che “se Hamas romperà la tregua, sarà annientato”, ribadendo che “non ci saranno militari americani a Gaza” in nessuna fase dell’attuale conflitto.

Il contesto diplomatico si è esteso anche in Europa, dove si è svolto il Vertice Med9 in Slovenia. Durante uno degli incontri dedicati al Medio Oriente, il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha espresso il sostegno dell’Italia alla prospettiva di trasformare il cessate il fuoco nella prima fase del cosiddetto Piano Trump per la pace.

Tajani ha ringraziato il Re di Giordania Abdullah II, presente al vertice, per il suo “ruolo fondamentale nella promozione della pace nella regione”. Ha inoltre ricordato la prossima visita ufficiale in Italia del Presidente palestinese Mahmoud Abbas, prevista per il 7 novembre.

Nel corso dell’intervento, il titolare della Farnesina ha ribadito il sostegno italiano alla Soluzione dei Due Popoli Due Stati, vista come l’unica opzione duratura per garantire stabilità nella regione mediorientale. Tajani ha sottolineato che la strategia italiana si muove lungo tre direttrici: ricostruzione, stabilizzazione e formazione della classe dirigente palestinese.

Sul fronte operativo, è in corso una missione tecnica italiana che ha toccato Gerusalemme, Ramallah e successivamente la Giordania, con l’obiettivo di identificare le aree prioritarie di intervento. La delegazione è composta da rappresentanti di diverse istituzioni italiane, in un’ottica di collaborazione multilivello.

Il governo italiano mantiene un approccio attivo sul piano diplomatico e operativo nel contesto della crisi israelo-palestinese, confermando l’impegno in linea con le iniziative europee e transatlantiche volte alla de-escalation del conflitto e alla costruzione di un dialogo duraturo tra le parti.

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