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Attentato a Ranucci, il giornalista: “Bomba per zittire Report? Obiettivo sbagliato”

Pubblicato: 21/10/2025 20:52

Sigfrido Ranucci torna a parlare dopo l’attentato subito nei giorni scorsi davanti alla sua abitazione. Lo fa in piazza Santi Apostoli, a Roma, durante il presidio per la libertà di stampa organizzato dal Movimento 5 Stelle. “Io non so chi ha messo quell’ordigno – ha detto – ma se il tentativo era quello di zittire me e la mia squadra, ha sbagliato obiettivo”. Il giornalista di Report, già intervenuto nei giorni scorsi al Parlamento europeo, ha ribadito che la libertà di stampa è un pilastro della democrazia.

Nel suo discorso, Ranucci ha ringraziato i colleghi e i rappresentanti istituzionali presenti: “La libertà di stampa significa poter informare correttamente i cittadini e lottare per un mondo migliore. Diffidate dei politici che scappano dai giornalisti: è segno di scarso rispetto verso il pubblico. Stiamo scivolando verso provvedimenti di legge che delegittimano la stampa e questo vuol dire limitare il diritto a conoscere”.

Parole dure anche contro la classe politica: “Viviamo in un Paese malato. Non possiamo permetterci politici che fanno spiare i giornalisti e poi li candidano alle elezioni. L’Italia ha il record europeo di giornalisti minacciati e quello mondiale di politici che li denunciano. Non è solo un mio diritto, ma il vostro: difendete la vostra possibilità di essere informati”, ha detto Ranucci rivolgendosi direttamente ai cittadini.

A margine del presidio, Ranucci ha riferito di aver ricevuto la solidarietà del governo. “La presidente del Consiglio Giorgia Meloni mi ha chiamato – ha dichiarato – e questo l’ho apprezzato. Il punto, però, è andare oltre la solidarietà di facciata: servono atti concreti”.

Dal palco è intervenuto anche il leader del M5S, Giuseppe Conte: “Questa è la piazza della stampa libera. Una stampa libera ha bisogno di una politica responsabile, che non usi le querele come strumenti di intimidazione. Il partito della presidente del Consiglio dovrebbe ritirare la querela contro Ranucci, e così dovrebbero fare anche i ministri. Serve una riforma della Rai e una Vigilanza Rai che possa lavorare”.

La leader del Partito Democratico, Elly Schlein, ha voluto chiarire le sue parole in merito alle responsabilità dell’attentato: “Non ho mai detto che la bomba l’abbia messa il governo Meloni. Né che ne siano i mandanti. Sui mandanti lavora la magistratura, ed è giusto che sia così. Noi seguiremo con attenzione gli sviluppi e continueremo a chiedere chiarezza”.

Presente al presidio anche Giovanni Donzelli, deputato e responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia. Ha replicato a Conte ricordando le difficoltà vissute in passato dalla destra nelle scuole e nelle università: “Abbiamo sempre difeso la libertà di espressione. Non possiamo accettare che ci venga contestata proprio da chi cercava di impedirci di parlare”.

Alla domanda se Fratelli d’Italia ritirerà le querele contro Ranucci, Donzelli ha risposto: “Da consigliere comunale ho ricevuto decine di querele temerarie per impedirmi di fare opposizione. Se qualcuno oggi fa lo stesso con i giornalisti, deve pagarne le conseguenze. Ma attenzione: questo non significa che chiunque, politico o giornalista, possa dire falsità consapevoli per danneggiare gli altri. La legge può essere migliorata, ma servono equilibrio e responsabilità”.

Il presidio si è chiuso tra gli applausi, ma anche con un chiaro messaggio: il giornalismo sotto attacco è un campanello d’allarme per la democrazia. E le istituzioni, tutte, sono chiamate a scegliere se restare in silenzio o difendere la libertà d’informazione.

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