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“Ho paura, ecco perché”. Sigfrido Ranucci, le prime parole dopo l’esplosione della bomba

Pubblicato: 21/10/2025 16:22

«Quello che è successo a me credo sia un atto dimostrativo. Non so ancora bene finalizzato a cosa, e questo è l’aspetto che mi preoccupa di più». Con queste parole il giornalista Sigfrido Ranucci, volto storico della trasmissione Report, è intervenuto in collegamento con il Parlamento europeo durante il seminario “Il silenziamento delle voci dei giornalisti intorno al mondo”. Un intervento denso di allarmi, in cui ha denunciato il livello di rischio a cui sono sottoposti i cronisti in Italia.

Ranucci ha spiegato come l’attentato contro la sua vita — su cui indagano ancora le autorità — rappresenti un “salto di livello” rispetto alle consuete forme di pressione, come dossieraggi, intimidazioni e diffamazione. «Dopo tre o quattro anni di attività legata a un certo filone di inchiesta, è arrivato questo attacco, che cambia le regole del gioco», ha sottolineato con preoccupazione.

Il giornalista ha quindi puntato il dito contro il contesto italiano, parlando di un Paese malato, abituato a convivere con la patologia della corruzione e della censura come se fosse normale. «Ho affrontato 19 procedimenti giudiziari a causa di un politico oggetto delle mie inchieste», ha raccontato. Lo stesso politico è oggi eletto al Parlamento europeo dopo aver cambiato partito, mentre risulta rinviato a giudizio per aver tentato di ostacolare la mia attività giornalistica.

«Questo episodio è la prova di quanto sia fragile la nostra democrazia», ha commentato Ranucci. Le querele temerarie, sempre più utilizzate contro i giornalisti investigativi, hanno ormai «preso il posto delle pallottole», rendendo le aule dei tribunali un campo di battaglia per silenziare l’informazione.

Oggi il giornalista sarà presente anche a Roma, al presidio organizzato dal Movimento 5 Stelle in difesa della libertà di stampa, a seguito dell’attentato che lo ha visto nel mirino. L’appuntamento è in piazza Santi Apostoli, e vedrà Ranucci chiudere gli interventi dal palco.

L’iniziativa sarà aperta dal presidente M5S Giuseppe Conte e vedrà una larga partecipazione del mondo del giornalismo e della società civile. Tra i relatori, nomi di spicco come Milena Gabanelli, da cui Ranucci ha ereditato la conduzione di Report, Marco Travaglio, Rula Jebreal, Francesco Cancellato e Riccardo Iacona.

Alla manifestazione prenderanno parte anche figure note del mondo giudiziario e parlamentare, come Federico Cafiero de Raho, ex procuratore nazionale Antimafia e oggi deputato M5S, Roberto Scarpinato, senatore ed ex procuratore generale a Palermo, e Barbara Floridia, presidente della Commissione di Vigilanza Rai.

La piazza vedrà anche la partecipazione di Transparency International Italia, della Rete No Bavaglio, dell’associazione Articolo 21, oltre a personalità del giornalismo come Attilio Bolzoni, Lirio Abbate, Andrea Scanzi e Francesca Fornario. Una presenza corale che intende lanciare un messaggio forte: la libertà di stampa non è negoziabile.

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