
Negli ultimi anni il numero di interventi di soccorso in montagna è cresciuto in modo significativo, spesso a causa di imprudenze o sottovalutazione dei rischi da parte di escursionisti e appassionati di sport estremi. A fronte di questa tendenza, il governo ha deciso di introdurre una misura che mira a promuovere la responsabilità individuale e a ridurre gli abusi nei casi di emergenza non giustificata. La novità riguarda chi, con comportamenti negligenti o azioni azzardate, mette a rischio la propria vita costringendo le squadre di salvataggio a intervenire.
La proposta, contenuta nella nuova legge di bilancio, stabilisce che in presenza di dolo, colpa grave o richiesta ingiustificata di aiuto, chi causa l’intervento dovrà farsi carico delle spese sostenute dai soccorritori. Si tratta di un principio che intende distinguere tra chi subisce un imprevisto reale e chi, invece, agisce con leggerezza o in modo irresponsabile.
Il principio del “chi sbaglia paga”
Secondo quanto previsto dal testo, il pagamento scatterà solo in casi specifici: quando l’operazione di soccorso è dovuta a dolo, colpa grave o a una segnalazione infondata. Restano esclusi dal provvedimento gli interventi marittimi o aerei, mentre la norma si concentrerà principalmente su quelli terrestri e montani, come le missioni del Soccorso Alpino o dei Vigili del Fuoco.
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze definirà con un apposito decreto l’entità dei rimborsi, tenendo conto dei costi reali sostenuti durante le operazioni. Le somme potranno essere calcolate su base oraria o forfettaria, includendo spese per personale, carburante, attrezzature e mezzi impiegati, e verranno aggiornate ogni anno secondo gli indici Istat.
Un deterrente contro l’imprudenza
L’obiettivo dichiarato è prevenire comportamenti rischiosi e diffondere una maggiore consapevolezza tra chi pratica attività outdoor. Troppo spesso, infatti, le squadre di soccorso sono costrette a intervenire per situazioni prevedibili o per escursionisti impreparati, senza equipaggiamento adeguato o che ignorano gli avvisi meteo. In questi casi, la legge introduce la possibilità di chiedere un rimborso per i costi sostenuti.
La misura, secondo il governo, non intende penalizzare chi si trova in difficoltà reale, ma rendere più equo l’uso delle risorse pubbliche. Ogni anno migliaia di operazioni impegnano uomini e mezzi in scenari complessi e pericolosi, spesso a causa di leggerezze evitabili. Con questa norma, il messaggio è chiaro: il soccorso rimane un diritto, ma la responsabilità personale è un dovere.