
Un colpo di scena politico scuote la corsa alle elezioni regionali del Veneto: Marco Rizzo, leader di Democrazia Sovrana e Popolare (DSP), ha annunciato ufficialmente la propria candidatura a presidente della Regione Veneto per la tornata elettorale in programma il 23 e 24 novembre 2025. Una discesa in campo che promette di rimescolare le carte, soprattutto in un contesto già segnato da profonde tensioni tra forze politiche tradizionali e nuove spinte antisistema.
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Il sostegno di Fabrizio Boron e l’ingresso di DSP nella competizione
L’annuncio è arrivato direttamente dallo stesso Rizzo, che ha espresso gratitudine a Fabrizio Boron, capogruppo di Comuni del Veneto per l’Autonomia, per il ruolo svolto nell’aprire le porte della competizione elettorale al suo movimento. Un gesto definito come esempio di “vera democrazia”, in contrasto con un sistema politico che, secondo il leader DSP, tende a escludere le voci realmente alternative.
Quella di Democrazia Sovrana e Popolare è infatti una formazione che si colloca apertamente contro le logiche dominanti delle istituzioni europee e delle alleanze militari come la NATO, e propone una visione fondata su sovranità nazionale, indipendenza economica e centralità del lavoro.

Sovranità e lavoro al centro del programma elettorale
Nel suo primo intervento da candidato, Marco Rizzo ha messo al centro della propria proposta politica una visione chiara: “Serve un’autonomia vera, che non può esistere senza una vera sovranità”. Parole che risuonano forti in una regione come il Veneto, storicamente sensibile ai temi dell’autonomia, ma anche profondamente legata al proprio tessuto produttivo.
Rizzo ha rivolto un attacco frontale alle attuali politiche nazionali e internazionali, accusate di danneggiare il sistema economico veneto. A soffrire, ha detto, sono in particolare i distretti produttivi, l’agricoltura, e soprattutto le piccole e medie imprese, vero motore del territorio. Con la crisi del comparto produttivo, ha aggiunto, arrivano conseguenze gravissime sul fronte dell’occupazione e del reddito dei lavoratori.
Contro il sistema dei partiti e dei media
Nel suo discorso, Marco Rizzo ha riservato parole dure anche per il ruolo dei partiti tradizionali e dei media mainstream, accusati di manipolare o ignorare le vere istanze popolari. “Strumentalizzano i bisogni reali della gente, li svuotano di significato e li piegano alle loro logiche di potere”, ha detto.
Secondo il leader DSP, il popolo veneto ha bisogno di una rappresentanza autentica, non più mediata da forze che si limitano a promettere autonomia e sovranità, ma che nei fatti si adeguano a decisioni prese altrove. Da qui l’appello lanciato ai cittadini a “cambiare davvero”, riportando al centro del dibattito i diritti sociali, il lavoro, l’impresa e la dignità delle comunità locali.
Un fronte alternativo per il Veneto
Con questa candidatura, Marco Rizzo punta a costruire un fronte alternativo rispetto ai tradizionali poli di centrodestra e centrosinistra, parlando a un elettorato stanco delle promesse non mantenute e delle crisi cicliche che colpiscono sempre i più deboli. “Non promettiamo miracoli, ma una rottura netta con le politiche che hanno ridotto il Veneto a un territorio sfruttato e dimenticato”, ha dichiarato.
Il suo programma, in via di definizione, ruoterà attorno ad alcuni capisaldi: no all’ingerenza delle politiche europee, difesa del lavoro nazionale, sostegno reale all’economia locale, riforma dell’autonomia su base costituzionale, salvaguardia dei servizi pubblici, e una forte critica all’atlantismo militare.

Sfida complessa in un contesto dominato dal centrodestra
La candidatura di Marco Rizzo apre un fronte nuovo in una regione storicamente guidata dal centrodestra, dove l’egemonia politica della Lega e dei suoi alleati sembra ancora solida. Tuttavia, in uno scenario in cui la disaffezione verso la politica cresce e si moltiplicano le voci critiche, non è da escludere che DSP possa attrarre una fetta di elettorato deluso, in cerca di alternative.
“Il nostro è un progetto di rottura con il sistema, ma anche di ricostruzione del legame tra politica e cittadini”, ha spiegato Rizzo. “Vogliamo ascoltare e parlare con chi lavora, con chi produce, con chi è rimasto ai margini perché abbandonato da un sistema che protegge solo le élite”.
Appuntamento alle urne il 23 e 24 novembre
La corsa verso le elezioni regionali del Veneto 2025 è ufficialmente partita. Con la discesa in campo di Marco Rizzo, la partita si arricchisce di un nuovo protagonista, deciso a dar voce a un malcontento diffuso che fatica a trovare rappresentanza nelle forze tradizionali.
L’esito sarà deciso alle urne il 23 e 24 novembre, quando i cittadini del Veneto saranno chiamati a scegliere il nuovo governatore regionale. Per Democrazia Sovrana e Popolare sarà una sfida importante: non solo per testare il consenso del proprio progetto politico, ma anche per misurare quanto lo spazio “fuori dal sistema” sia oggi percepito come una vera alternativa di governo.