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Omicidio Marianella, un ragazzo rivela tutto: “Ero lì quando hanno lanciato il sasso”

Pubblicato: 21/10/2025 13:29

È stato un ragazzo a cambiare il corso delle indagini sull’omicidio di Raffaele Marianella, l’autista del pullman dei tifosi del Pistoia Basket ucciso da un masso scagliato contro il mezzo lungo la statale Rieti-Terni. Il giovane, minorenne, era presente sul luogo del delitto, nascosto dietro un guardrail, quando il gruppo di ultrà ha colpito. Dopo la sassaiola, è stato abbandonato nei campi dai complici, ma poche ore più tardi la polizia lo ha rintracciato in evidente stato di shock.

La testimonianza che ha cambiato tutto

In questura, il ragazzo ha deciso di raccontare ogni dettaglio di quella sera: “Ho visto tutto, sapevo chi c’era e cosa hanno fatto”, avrebbe detto agli inquirenti. Il suo racconto, preciso e coerente, ha permesso agli investigatori di risalire rapidamente ai presunti responsabili: Manuel Fortuna, Alessandro Barberini e Kevin Pellecchia, ora accusati di omicidio volontario. Il testimone, invece, non è indagato e risulta estraneo all’organizzazione del gesto, anche se la sua presenza è diventata decisiva per incastrare il gruppo.

Secondo quanto ricostruito, la banda avrebbe pianificato l’agguato in modo mirato. Le indagini hanno individuato già nelle prime ore movimenti sospetti nei pressi di un cavalcavia, un’auto bloccata e successivamente sequestrata e almeno altre due vetture fuggite in direzioni diverse dopo l’attacco. Le immagini di videosorveglianza e i tracciati delle celle telefoniche hanno confermato la versione fornita dal giovane testimone, dando così piena credibilità alla sua deposizione.

La svolta nelle indagini e le prossime mosse

Il racconto del ragazzo ha permesso di ricomporre l’intera dinamica della tragedia: il gruppo avrebbe atteso il passaggio del pullman dei tifosi del Pistoia Basket per poi scagliare i sassi da un punto rialzato, con l’obiettivo di colpire il mezzo in corsa. Uno dei massi ha sfondato il parabrezza, uccidendo sul colpo Raffaele Marianella, 44 anni, autista esperto e molto amato nell’ambiente sportivo.

Nel frattempo, all’ospedale De Lellis di Rieti si sta svolgendo l’autopsia sul corpo della vittima, mentre i tre fermati attendono l’interrogatorio di convalida che dovrebbe tenersi nelle prossime 48 ore. Gli inquirenti stanno valutando anche l’eventuale aggravante della premeditazione, dato che secondo il racconto del minorenne il gruppo avrebbe “scelto il punto e l’orario dell’attacco” dopo aver seguito il bus per un tratto di strada. Una testimonianza, la sua, che ha spezzato il muro di omertà e aperto la strada alla verità su un delitto che ha sconvolto tifosi e cittadini di tutta Italia.

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Ultimo Aggiornamento: 21/10/2025 13:30

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