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Primo morto in italia per il Nitazeni. L’allarme di Crepet: “Fa strage di giovani, massima attenzione”

Pubblicato: 21/10/2025 14:54

L’Italia registra il suo primo decesso per overdose da Nitazeni, un oppioide sintetico considerato almeno dieci volte più potente del fentanyl. A riportare la notizia è il Corriere della Sera, che parla di un allarme crescente nella zona in cui si è verificata la tragedia: l’Alto Adige.

Nella regione, nel solo ultimo anno, sono stati 35 i sequestri di queste nuove sostanze psicoattive. Un dato che evidenzia come il problema delle droghe sintetiche stia assumendo proporzioni tali da poter diventare una vera emergenza sanitaria. A denunciarlo, tra gli altri, è lo psichiatra Paolo Crepet, che sottolinea: «Sul tema c’è scarso interesse da parte delle istituzioni. Gli unici a fare qualcosa sono le associazioni e i centri per tossicodipendenti, ormai però lasciati drammaticamente soli».

Intervistato dal Corriere, Crepet definisce la morte per overdose come il campanello d’allarme più estremo possibile. Ma ciò che lo preoccupa di più è l’indifferenza delle istituzioni: «Non è tanto l’assenza di provvedimenti, quanto quella di pensiero. È come se il problema non esistesse. Quando un fenomeno si diffonde così tanto, c’è sempre qualche complicità».

Secondo lo psichiatra, la responsabilità non può ricadere solo sulle famiglie o sulla scuola: «Tutta la società degli adulti deve prendersi la responsabilità di educare i giovani. Non possiamo più far finta che sia solo lo “sbandatello del paese”. Ora siamo in un mondo che da un lato distrugge le nuove generazioni e dall’altro costruisce un mercato florido della droga».

Tra i principali fattori che spingono i giovani al consumo, Crepet individua il prezzo basso come elemento chiave: «È la vecchia legge di mercato. Le droghe sintetiche sono prodotte in laboratorio, il che riduce i costi e rende il prodotto più accessibile».

Un altro aspetto preoccupante è la facilità di acquisto online. Le sostanze arrivano direttamente a casa, spesso in pacchi postali anonimi. «Ormai si può comprare una dose di droga come si compra un dentifricio – avverte Crepet –. È fondamentale rafforzare i controlli su questo mercato virtuale sempre più fuori controllo».

I dati del SerD dell’Alto Adige confermano un aumento delle persone assistite per problemi di dipendenza. Tuttavia, secondo Crepet, l’ambiente geografico ha un ruolo secondario: «Un ragazzo a Bolzano vive spesso le stesse pressioni e solitudini di uno in un quartiere di Milano. Il prodotto è seduttivo, ovunque si trovi».

Confrontando l’attuale crisi con quella degli anni ’70 legata all’eroina, lo psichiatra evidenzia alcune differenze sostanziali: «Oggi il mercato è più aggressivo, più diffuso e gestito da nuove organizzazioni criminali – specialmente nei Balcani – con prodotti facili da assumere, come pastiglie o polveri. Ma il disastro è simile, se non peggiore».

E sulla possibilità di invertire la rotta, Crepet conclude: «Certo che c’è ancora tempo. Ma serve la volontà politica di agire, serve investimento di tempo, risorse e attenzione. E oggi, purtroppo, tutto questo manca».

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Ultimo Aggiornamento: 21/10/2025 21:56

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