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Salta il vertice di Budapest tra Trump e Putin: “Nessun incontro nel futuro immediato”

Pubblicato: 21/10/2025 23:16

Il previsto vertice di Budapest tra Donald Trump e Vladimir Putin non si terrà nel prossimo futuro. A pochi giorni dall’annuncio, Washington ha fatto marcia indietro confermando che non è previsto alcun incontro tra i due leader. La decisione arriva dopo una telefonata diplomatica tra i ministri degli Esteri, Marco Rubio e Sergei Lavrov, che avrebbe chiarito le profonde divergenze tra le due capitali.

Secondo la Casa Bianca, il colloquio tra Rubio e Lavrov è stato «produttivo» e ha reso inutile un incontro diretto tra Trump e Putin. Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha precisato: «Non si può rinviare ciò che non è mai stato fissato», confermando di fatto lo stop definitivo al vertice.

Divergenze su Ucraina e cessate il fuoco

Il faccia a faccia avrebbe dovuto preparare l’incontro in Ungheria, ma le posizioni di Washington e Mosca restano inconciliabili. Il Cremlino rifiuta un cessate il fuoco immediato, considerato dagli Stati Uniti condizione necessaria per eventuali negoziati sul futuro dell’Ucraina. Putin continua a chiedere il controllo completo del Donbass, nonostante gli scontri militari degli ultimi tre anni abbiano lasciato la regione solo parzialmente sotto il controllo russo.

Fonti diplomatiche europee riferiscono che «i russi vogliono troppo», e che un summit a Budapest avrebbe rischiato di offrire al leader del Cremlino solo una passerella mediatica, simile a quella dell’incontro in Alaska di Ferragosto. La cautela statunitense punta a evitare di legittimare le rivendicazioni di Mosca senza ottenere risultati concreti.

L’Europa lavora al congelamento del conflitto

Nonostante il fallimento del vertice, l’Europa continua a cercare strumenti per stabilizzare la situazione. Dieci Paesi — tra cui Italia, Francia, Germania e Regno Unito — insieme a Ucraina e Unione europea, hanno firmato una dichiarazione che invita a utilizzare l’attuale linea del fronte come base per i colloqui di pace. Parallelamente, si lavora all’impiego dei beni sovrani russi immobilizzati per sostenere l’Ucraina.

Tra le iniziative in corso, secondo Bloomberg, vi sarebbe la stesura di un «piano in 12 punti», che prevede il ritorno dei bambini ucraini rapiti, uno scambio di prigionieri e garanzie di sicurezza per Kiev. Il piano include fondi per la ricostruzione con un ruolo di Mosca, che potrebbe beneficiare della graduale rimozione delle sanzioni, e un percorso per l’ingresso rapido nell’Unione europea. Gli accordi dovrebbero regolare l’amministrazione dei territori occupati, senza riconoscere la sovranità russa su quelle aree.

Nel frattempo, sul campo la guerra prosegue. Gli attacchi russi continuano con drone kamikaze e bombardamenti, causando altre vittime tra la popolazione civile ucraina. Solo ieri si registrano quattro morti, a testimonianza della situazione ancora drammatica sul terreno.

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