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Sanae Takaichi, la prima premier del Giappone: la “Iron Lady” che si ispira a Giorgia Meloni e Margaret Thatcher

Pubblicato: 21/10/2025 07:54

È una svolta storica per il Giappone. Per la prima volta, una donna conquista la guida del governo di Tokyo. Sanae Takaichi, 63 anni, è stata eletta premier dal Parlamento dopo giorni di trattative serrate che hanno portato alla formazione di una nuova coalizione tra il Partito Liberal Democratico (LDP) e il Japan Innovation Party (Ishin). Figura simbolo dell’ala più conservatrice del LDP e da anni molto vicina al defunto Shinzo Abe, Takaichi ha ottenuto 237 voti alla Camera bassa, diventando la prima leader donna del Paese del Sol Levante.
Il suo insediamento segna un passaggio politico decisivo, in un momento in cui il Giappone affronta pressioni economiche, tensioni geopolitiche con la Cina e instabilità parlamentare. Il programma della nuova premier è chiaro: rafforzare la difesa, stimolare l’economia con misure espansive e riaffermare i valori nazionali tradizionali.

Il doppio modello: Meloni e Thatcher

Sanae Takaichi si ispira apertamente a Giorgia Meloni e Margaret Thatcher. Della leader italiana ammira la capacità di guidare un Paese con decisione, tenendo insieme identità e realismo politico. Della “Iron Lady” britannica riprende la visione di una nazione fondata sulla forza economica e sull’orgoglio nazionale.
Questo doppio riferimento è diventato parte integrante della sua narrazione politica: Takaichi è considerata in Giappone una “Meloni dell’Estremo Oriente”, capace di unire conservatorismo sociale e leadership femminile. Non un modello progressista, ma un esempio di potere femminile radicato nella tradizione, che sfida i limiti culturali del patriarcato giapponese senza rinnegarne i valori.

Economia, difesa e identità

Sul fronte economico, la nuova premier rilancia la strategia del suo mentore Abe con un piano di spesa pubblica, tagli fiscali e sostegno alle imprese. Un approccio battezzato dai media come “Sanaenomics”, che punta a proteggere la classe media e contrastare la stagnazione. In politica estera, sostiene un rafforzamento dell’alleanza con Washington e un aumento della spesa militare per fronteggiare le minacce nordcoreane e cinesi.
La sua linea resta ferma anche sui temi sociali: contraria al matrimonio omosessuale e al cambio dei cognomi dopo il matrimonio, Takaichi difende la famiglia tradizionale come pilastro della società giapponese. Una posizione che divide, ma che consolida la sua immagine di leader coerente e determinata.

Un simbolo conservatore nel mondo

Con l’elezione di Takaichi, il Giappone si allinea a una nuova generazione di donne conservatrici al potere, accanto a Meloni in Italia e a figure emergenti in Europa e Asia. Il suo arrivo a palazzo Kantei rappresenta non solo un cambio di genere ma un cambio ideologico, un ritorno alla fermezza in un Paese abituato al compromesso.
Per molti giapponesi, la nuova premier è l’erede diretta dell’“Abeismo”. Per altri, è l’incarnazione di un conservatorismo moderno e pragmatico, pronto a riformare lo Stato senza abbandonare la propria identità. Ma per tutti, Sanae Takaichi è già una figura destinata a lasciare un segno: la prima donna a guidare il Giappone, e la prima a farlo ispirandosi a Meloni e Thatcher, le due leader che hanno trasformato la destra in potere.

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