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Meloni al Senato: “Nessun soldato italiano a Kiev. E sulla Palestina: nessun riconoscimento finché c’è Hamas”

Pubblicato: 22/10/2025 09:42

Nel suo intervento al Senato, in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 ottobre, Giorgia Meloni ha delineato con tono deciso la posizione dell’Italia sui principali dossier internazionali. L’aula era gremita, i ministri quasi al completo, e la premier ha rivendicato che l’Italia arriva a Bruxelles “forte di una stabilità politica rara nella storia repubblicana”, in grado di “essere protagonista in Europa in un momento estremamente complesso”.

Ha parlato di un Paese solido sul piano economico e politico, spiegando che “gli indicatori ci danno ragione: l’Italia è un Paese credibile e attrattivo per gli investitori”. Poi è passata ai temi internazionali, a partire dalla guerra in Ucraina.

Nessun militare italiano in Ucraina

Meloni ha ribadito “il pieno sostegno del governo all’Ucraina” e la linea di coerenza con le posizioni euro-atlantiche, ma ha fissato un limite preciso: “L’Italia non invierà soldati in territorio ucraino”. Ha definito “sacrosanto” il diritto di Kiev a difendersi dall’aggressione russa, ma ha sottolineato che “il nostro aiuto resta volto alla pace, non alla guerra”. Ha ricordato il recente colloquio telefonico con Volodymyr Zelensky, durante il quale “ho ribadito la nostra vicinanza e la determinazione a sostenere il popolo ucraino davanti ai bombardamenti sistematici russi e alle vittime civili”.

Sul tema dei beni russi congelati, la premier ha spiegato che “la loro gestione deve rispettare il diritto internazionale, il principio di legalità e la sostenibilità finanziaria”, avvertendo che “ogni scelta deve evitare conseguenze che possano minare la stabilità economica europea”.

Gaza e la linea italiana sulla Palestina

Il passaggio più atteso è stato quello sul Medio Oriente. Meloni ha affermato che “nessun riconoscimento dello Stato di Palestina è possibile finché Hamas resta al potere”. Ha definito “indispensabile che Hamas non abbia alcun ruolo nella governance transitoria o nel futuro Stato palestinese. Deve essere disarmato”. Solo allora, ha precisato, “l’Italia sarà pronta ad agire di conseguenza”.

Ha poi aggiunto che l’Italia è pronta a contribuire alla stabilizzazione e alla ricostruzione della Striscia di Gaza, spiegando che “l’Italia è pronta a fare la sua parte”. Gaza, ha detto, “può diventare una grande occasione per la comunità internazionale, se prevale la responsabilità sul fanatismo”. Il sostegno italiano, ha ribadito, sarà indirizzato “alla popolazione civile stremata, con corridoi umanitari e assistenza logistica”, ma “qualsiasi presenza internazionale dovrà escludere ogni contatto con organizzazioni terroristiche”.

Difesa europea e Patto di stabilità

Nel suo discorso, Meloni ha rilanciato la difesa europea come priorità strategica, chiedendo che “l’Unione si doti di strumenti finanziari stabili e flessibili per sostenere gli investimenti comuni in sicurezza”. Ha proposto che “la flessibilità del Patto di stabilità e crescita per la difesa diventi permanente”, sostenendo che “nessuna libertà economica o sociale può sopravvivere senza sicurezza”.

Sul piano economico, ha richiamato i colleghi europei a una linea di equilibrio: “Serve una regola che difenda la nostra competitività, non che la freni. Il rigore non può trasformarsi in un dogma ideologico”.

Clima e politica industriale

Meloni ha infine toccato la questione ambientale, prendendo posizione contro la revisione della legge europea sul clima, definendola “ideologica e irragionevole”. “L’Italia continuerà a sostenere un ambizioso percorso di riduzione delle emissioni, ma senza compromettere il nostro sistema produttivo e la vita quotidiana dei cittadini”.

Ha chiuso ribadendo che la posizione italiana al vertice sarà “responsabile, ferma e pragmatica”, orientata alla sicurezza, alla stabilità e alla difesa dell’interesse nazionale dentro un’Europa che “deve tornare a essere potenza e non soltanto mercato”.

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Ultimo Aggiornamento: 22/10/2025 10:30

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