
A 75 anni, compiuti lo scorso 30 settembre, Renato Zero non smette di sorprendere. Non con provocazioni plateali, ma con parole taglienti, ricordi struggenti, e una lucidità rara nel leggere sé stesso e il mondo. In un’intervista al Corriere della Sera, l’artista romano si è raccontato senza filtri: dagli amori perduti, al legame con Ultimo, fino alle sue opinioni su politica, Giorgia Meloni ed Elly Schlein. Il tutto nel pieno del lancio del suo ultimo album, “L’OraZero”, uscito il 3 ottobre.
Leggi anche: “Quella cag*** su Giorgia Meloni”. Gelo in studio, Floris in imbarazzo totale
Renato resta un simbolo della musica italiana, capace di mescolare provocazione e spiritualità. E quando si parla del brano “Triangolo”, lui stesso ammette: “Una volta è successo davvero, ma ce n’era uno di troppo. Infatti canto: ‘Lui chi è?’”. La sua forza, però, va ben oltre le provocazioni: “Quando scrivo certe frasi, certi testi, sono sicuro che c’è qualcuno che mi tiene la mano sulla testa. Mica è gratis eh. Prima o poi mi arriverà la fattura”.
La morte, la spiritualità e il ricordo degli amici
Il tempo che passa è un pensiero costante per Renato Zero. Ma non lo spaventa. Al contrario: lo rende più consapevole. Alla domanda sulla paura della morte, risponde: “Più perdi le persone care, meno temi la morte”. Per lui, la fine non è un abisso ma un passaggio: “Se vuoi recuperarli, devi andare di là”.
A salire sul palco con lui, almeno nel cuore, sono molti degli amici scomparsi: “Mimì, Lucio Dalla, Claudio Villa, e poi i grandi di Napoli: Totò, che chiamo con il vero nome, Antonio De Curtis, Pino Daniele, Troisi, Eduardo Scarpetta, Raffaele Viviani”. Anche se non li ha conosciuti tutti, li ricorda nei suoi spettacoli: “Hanno fatto tanto per la gente”.

Gli amori di una vita: “Sono stato in credito, non in debito”
L’amore, per Renato Zero, è stato un terreno fertile ma anche complicato. Negli anni ’70 ha vissuto una storia intensa con Enrica Bonaccorti: “Era un percorso meraviglioso, fatto di emozioni. Conobbe un mecenate, mi fece fare un disco, che però non rese quello che costò. Il primo aveva venduto venti copie, tanti quanti erano i parenti”.
Secondo Bonaccorti, lui le chiese anche di sposarla. Renato però frena: “Non mi sovviene che ci fossero questi presupposti. Con Enrica non è mai finita. Il rapporto si può trasformare. Certe vicinanze non vanno perdute. I maschi, però, non capiscono altri ruoli. Se non gliela dai, hai perso”.
Oggi Enrica ha rivelato di avere un tumore al pancreas. Renato le è vicino: “L’ho sentita. Tenace, meravigliosamente ostinata. Non ha intenzione di mollare”.
Nella sua vita c’è anche Lucy Morante, compagna di una vita e figura fondamentale: “Ha sposato me e il mio personaggio. Ha condiviso tutto, la gavetta, le scelte. Non c’è bisogno del prete per suggellare questo tipo di rapporto”.
Quanto agli uomini? “Vi dico francamente. Ho amiche donne che non mi sognerei mai di averle con le fattezze di un uomo. La donna si butta, l’uomo lo fa sempre per un tornaconto”.
La solitudine e la riflessione sul tempo
Renato Zero non teme la solitudine. Anzi, a volte la cerca. “Ne ho bisogno. Invece dei rimpianti, vado a ritrovare emozioni che ho perso”. E quando si guarda indietro, come tutti, pensa: “Che peccato”.
Chiude con una battuta che è anche un autoritratto disincantato: “Anche il mio angelo custode ha 75 anni. Non corre più, non gli va di fare un cavolo, sta sempre in panchina, ha le alucce mosce”.
Il legame con Ultimo: “Come uno di famiglia, ma ha fatto da solo”
Il rapporto con Ultimo, oggi uno degli artisti italiani più amati, nasce da lontano. “Conoscevo sua mamma Anna e lo zio Ciro da tempo. Quando abbiamo scoperto che questo ragazzo aveva da dire qualcosa, è stata una soddisfazione come se fosse uno di famiglia”.
Ma Renato Zero non ha mai voluto interferire nella sua carriera: “Non sono entrato nel suo percorso. Mi ringrazia per questo. Quando fai un’operazione del genere, metti un paletto nella personalità di un artista. Io ringrazio quelli che non mi hanno aiutato”.

La politica e le delusioni: “Preferisco stare a casa”
Zero non ha risparmiato critiche alla politica attuale, mantenendo un tono più disilluso che battagliero. “Non voto. Mi presenterei senza fiducia. Preferisco restare a casa. Rimpiango gli anni ’60 e ’70, quando si rubava di meno e i politici avevano tre lauree”.
Su Elly Schlein, commenta con un laconico: “Mah”. Sulla situazione del Paese, è più esplicito: “C’è un sud ancora escluso e un nord che non riesce a redistribuire le ricchezze in modo equo”. Quanto a Giorgia Meloni, l’ironia è amara: “I meloni mi piacciono solo con il prosciutto”.