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Sbanda e vola nella scarpata, Luca muore sotto gli occhi della moglie: “Un grande durante il Covid”

Pubblicato: 22/10/2025 18:19

Un drammatico incidente ha sconvolto una tranquilla giornata di viaggio, trasformando un normale spostamento in una tragedia che ha lasciato una comunità intera sotto shock. Una coppia stava percorrendo una delle principali arterie stradali del Centro Italia quando, per cause ancora in fase di accertamento, l’auto su cui viaggiavano ha improvvisamente perso il controllo, finendo fuori strada e precipitando in una scarpata. Un impatto violentissimo, che non ha lasciato scampo al conducente e ha gravemente ferito la moglie, rimasta viva per un vero miracolo.

I soccorsi sono arrivati in pochi minuti, ma la situazione è apparsa subito disperata. I vigili del fuoco e il personale sanitario del 118 hanno lavorato a lungo per estrarre i due passeggeri dall’abitacolo ormai distrutto, mentre la strada veniva temporaneamente chiusa per consentire le operazioni di emergenza.

L’incidente sulla superstrada E45

Il dramma è avvenuto sulla superstrada E45 in Umbria, nel tratto compreso tra lo svincolo del raccordo Terni-Orte e quello della Gabelletta San Gemini sud, intorno a mezzogiorno. Alla guida dell’auto, una Alfa Romeo Stelvio, c’era Luca Franceschini, 62 anni, originario di Senigallia, in viaggio con la moglie Susi Pompili. Secondo una prima ricostruzione, il veicolo avrebbe sbandato improvvisamente, colpendo il guardrail e finendo poi nella scarpata sottostante, dove si è ribaltato più volte.

Nonostante il tempestivo intervento dei soccorritori, per Franceschini non c’è stato nulla da fare: è deceduto poco dopo l’arrivo dei sanitari. La moglie, invece, è stata trasportata in eliambulanza all’ospedale di Terni in codice giallo. È rimasta cosciente, ma in evidente stato di shock.

Una vita tra lavoro, mare e solidarietà

Luca Franceschini, ex key account manager della San Pellegrino, era andato in pensione pochi mesi fa. Stimato e conosciuto in città, aveva partecipato a numerose iniziative benefiche, distinguendosi per la sua generosità. Durante la pandemia aveva donato confezioni di acqua alla popolazione e sostenuto diverse campagne di aiuto.

Amante del mare, trascorreva gran parte del tempo libero sulla sua barca ormeggiata in porto, definita spesso la sua “seconda casa”. Era stato anche presidente del Tuna Club Senigallia, dove amici e colleghi oggi lo ricordano con profonda stima e affetto. “Un uomo buono, appassionato e sempre pronto ad aiutare gli altri”, scrivono in una nota di cordoglio.

Le indagini della polizia stradale di Terni sono ancora in corso. Gli inquirenti non escludono che la sbandata possa essere stata causata da un malore improvviso o da un ostacolo imprevisto sulla carreggiata. L’auto è stata posta sotto sequestro e la procura di Terni disporrà ulteriori accertamenti per chiarire l’esatta dinamica di questa tragedia che ha spezzato una vita e segnato profondamente una famiglia amata e rispettata da tutti.

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