
Un’operazione militare audace e mirata, quella condotta da Kiev nelle ultime 24 ore, che segna una delle incursioni più profonde in territorio russo dall’inizio del conflitto. Con un raid combinato su larga scala, l’esercito ucraino ha colpito l’impianto chimico di Bryansk, situato a sud-ovest di Mosca, danneggiandolo in modo «massiccio».
Secondo fonti ucraine, la struttura è considerata strategica per l’industria della difesa russa, poiché produce polvere da sparo, esplosivi e carburante per missili.
Per la riuscita dell’operazione, l’aeronautica ucraina avrebbe utilizzato missili da crociera Storm Shadow, forniti dal Regno Unito. Si tratta di armi ad alta precisione con una gittata di circa 250 chilometri, in grado di penetrare le difese aeree e colpire con estrema accuratezza. Come spiega la Bbc, una volta lanciato da un aereo, il missile scende in picchiata seguendo la rotta GPS, eludendo i radar fino a raggiungere il bersaglio.
Kiev definisce l’attacco un successo tattico, capace di “penetrare il sistema di difesa aerea russo” e di colpire al cuore una parte cruciale della produzione militare di Mosca. La tempistica non è casuale: l’operazione è avvenuta lo stesso giorno in cui il primo ministro britannico Keir Starmer, insieme ad altri leader europei, ha annunciato nuove misure economiche contro la Russia per indebolirne la capacità bellica.
Raid russi su Kiev: sei morti, tra cui due bambini
La risposta del Cremlino non si è fatta attendere. Nella notte, una serie di raid aerei russi ha colpito la regione di Kiev, causando sei morti, tra cui due bambini, e decine di feriti. A riferirlo è il presidente Volodymyr Zelensky, che in un messaggio pubblicato sui social ha denunciato “un’altra notte che dimostra come la Russia non senta abbastanza pressione e continui a prolungare la guerra”.
Le esplosioni hanno provocato blackout diffusi nella regione della capitale, mentre droni e missili russi hanno colpito infrastrutture energetiche e numerosi edifici residenziali. Attacchi simultanei sono stati segnalati anche nelle regioni di Zaporizhzhia, Odessa, Chernihiv, Dnipropetrovsk, Kirovohrad, Poltava, Vinnytsia, Cherkasy e Sumy, in quello che appare come un nuovo ciclo di escalation militare.
La doppia offensiva — ucraina sul territorio russo e russa sul fronte interno ucraino — mostra che la guerra è entrata in una fase più profonda e pericolosa, in cui le linee rosse si fanno sempre più sottili e gli obiettivi sempre più strategici.


