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“Incoerenza conclamata!”. Schlein a testa bassa contro Meloni: caos in Parlamento

Pubblicato: 23/10/2025 09:49
Schlein Meloni caos Parlamento

Un’aula tesa, quella della Camera dei deputati, dove la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha pronunciato un intervento acceso e senza filtri, rivolgendosi direttamente alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Al centro del suo discorso, la critica a quella che definisce una “manovra rinunciataria”, priva di ambizione e incapace di sostenere la transizione ecologica, le famiglie e le imprese italiane. Con tono fermo e parole scandite, Schlein ha accusato il governo di “incoerenza conclamata”, denunciando l’assenza di visione e di risposte concrete ai bisogni del Paese.
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«Anche oggi avete preso a sassate il Green Deal», ha attaccato la segretaria dem, ricordando che «tutti gli atti attuativi li avete negoziati e adottati voi». Un passaggio che segna l’ennesimo scontro diretto tra la leader dell’opposizione e il governo, in una fase politica in cui la discussione sulla legge di bilancio divide profondamente maggioranza e opposizione.

Green Deal e risorse europee: “Servono investimenti, non austerità”

Nell’intervento, Schlein ha posto il tema delle risorse europee e degli investimenti comuni come chiave per affrontare la crisi climatica e sostenere la transizione verde. Rivolgendosi a Meloni, ha domandato: «Perché non si batte con noi per 800 miliardi all’anno di investimenti comuni europei che accompagnino le imprese nella conversione?». Una proposta che, secondo la segretaria del Pd, rappresenterebbe la strada per conciliare competitività e sostenibilità, e non un’utopia economica come spesso viene descritta dai critici del Green Deal.

La leader democratica ha accusato l’esecutivo di aver scelto invece «la via più facile, quella dei tagli e della rinuncia». La manovra finanziaria, ha detto, «è la più piccola da che si ricordi, una manovra di austerità che prevede la crescita a zero». Schlein ha così sintetizzato la sua visione: un bilancio debole, incapace di stimolare la domanda interna e di rispondere alle sfide strutturali che il Paese affronta, in particolare sul fronte ambientale e sociale.

“Avete cancellato il fondo affitto: ora tante famiglie rischiano lo sfratto”

Nel suo intervento, la segretaria dem ha puntato il dito anche contro le politiche abitative del governo, definendole “un disastro silenzioso”. In tre anni, ha ricordato, l’esecutivo ha «cancellato il fondo affitto da 330 milioni di euro», una misura che sosteneva migliaia di famiglie in difficoltà. «Ora tante famiglie rischiano lo sfratto», ha denunciato, sottolineando come il diritto alla casa sia stato progressivamente marginalizzato dalle politiche del governo Meloni.

L’attacco di Schlein tocca così uno dei nodi più sensibili della politica sociale italiana: l’aumento del costo della vita, gli affitti in crescita e l’assenza di un piano strutturale per l’edilizia popolare. «Non basta parlare di famiglia – ha aggiunto – se poi si ignorano quelle che non riescono più a pagare un tetto sulla testa».

“L’incoerenza è conclamata”: il confronto politico si accende

Il passaggio conclusivo dell’intervento ha assunto i toni di un atto d’accusa diretto. «La sua incoerenza è ormai conclamata», ha detto Schlein, rivolgendosi a Giorgia Meloni, richiamando il contrasto tra la retorica patriottica e i risultati concreti dell’azione di governo. Per la segretaria del Pd, l’esecutivo avrebbe tradito le promesse fatte in campagna elettorale, scegliendo politiche che «non proteggono i più fragili, ma li lasciano soli».

Dietro la fermezza dell’intervento si legge la volontà di riaffermare il ruolo del Partito Democratico come principale forza d’opposizione, capace di offrire una visione alternativa: una manovra espansiva, orientata agli investimenti, alla sostenibilità e alla coesione sociale.

Un confronto destinato a durare

L’attacco di Elly Schlein segna l’apertura di una nuova fase di confronto con il governo, proprio mentre il Parlamento si prepara alla discussione finale sulla legge di bilancio 2025. Le sue parole, scandite tra gli applausi dei deputati del centrosinistra e il gelo dei banchi della maggioranza, tracciano un confine politico netto.

Da un lato, la richiesta di un’Italia che investa nel futuro verde e sociale, dall’altro un governo accusato di chiudersi nella logica dei conti e dell’austerità. Una distanza destinata a pesare nei prossimi mesi, tra scelte economiche, tensioni politiche e il difficile equilibrio tra rigore e sviluppo.

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