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Lega, Vannacci contro tutti: “Io vado avanti”. Partito nel caos

Pubblicato: 23/10/2025 08:48
Vannacci Lega partito caos

Dopo le parole di Matteo Salvini, che ha chiarito come i “team Vannacci” «non possano essere un soggetto politico», il generale Roberto Vannacci interviene per difendere la natura del suo progetto. L’ex militare, oggi eurodeputato e vicesegretario della Lega, ha risposto con toni decisi al Corriere della Sera, sottolineando che «va fatta una distinzione tra ciò che riporta certa stampa e ciò che Salvini ha realmente detto durante il consiglio federale». Nelle sue dichiarazioni, Vannacci precisa che i gruppi nati attorno al suo nome «non sono formazioni politiche ma associazioni culturali», destinate a promuovere principi come la difesa della nazione e dei valori tradizionali.
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Il chiarimento arriva in un momento delicato per il partito guidato da Salvini, reduce da un risultato deludente alle elezioni regionali in Toscana, dove la Lega si è fermata al 4,4%. Un dato che ha scatenato malumori interni e messo al centro del dibattito proprio la figura di Vannacci, a cui Salvini aveva affidato la campagna elettorale.

“I team vanno avanti”. L’eurodeputato rivendica autonomia

Nonostante la frenata del leader leghista, Roberto Vannacci non mostra alcuna intenzione di rallentare. «L’azione e l’impegno dei team va avanti senza esitazione, come prima e più di prima», afferma, ribadendo che ogni cittadino è libero di candidarsi alle prossime elezioni, anche se fa parte delle sue associazioni territoriali. Secondo l’eurodeputato, al momento i “team Vannacci” sarebbero già 170, con almeno 10 membri ciascuno, e destinati a crescere «a breve fino a 200».
Vannacci, che nelle elezioni europee 2024 aveva raccolto 37 mila voti personali nella sola Toscana — su un totale di 102 mila per la Lega — ha voluto ricordare il proprio peso elettorale. «Se togliete i miei voti, il partito avrebbe preso il 3,9%», osserva, sottolineando implicitamente la fiducia ricevuta dal suo elettorato.

Assenza al consiglio federale e accuse di morosità

Tra le polemiche interne, alcuni esponenti del partito hanno criticato la mancata partecipazione di Vannacci al consiglio federale della Lega, considerato l’organo decisionale più importante. Il generale replica spiegando di essere stato impegnato «all’assemblea plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo» e di aver semplicemente svolto il lavoro per cui è stato eletto: «Io sono pagato per fare l’eurodeputato. L’oltre mezzo milione di cittadini che mi hanno votato si aspettano questo».
Un’altra accusa emersa riguarda presunti contributi non versati al partito, stimati in circa 30 mila euro. Vannacci liquida la questione come un malinteso: «Non so chi siano questi signori. Se hanno dei problemi mi chiamino e li soddisferò con una spiegazione chiara». Poi, con tono pratico, chiude la conversazione annunciando i prossimi impegni: «Devo partire per Basilea, dove c’è una riunione del team locale. Poi andrò anche in Campania e Veneto per le Regionali».

I rapporti con Zaia e le tensioni nel Nord

Un altro fronte di tensione riguarda i rapporti tra Roberto Vannacci e Luca Zaia, presidente della Regione Veneto e figura storica della Lega. «Anche questo è un racconto di certa stampa», risponde il generale, negando contrasti diretti. «Con Zaia non ho mai avuto un incontro personale. Se ci sarà l’occasione, per me sarà un grande piacere». Anzi, aggiunge, «mi sono sempre espresso con favore sui tre mandati di Zaia: sono l’esempio di una grande e virtuosa realtà di governo».
Intanto, dai vertici del partito si prova a stemperare le polemiche, ribadendo che non esiste alcuna competizione interna. «Nessun caso sui team di Vannacci: non sono alternativi alla Lega. Basti pensare che alle Regionali in Veneto risultano candidati quattro membri dell’associazione Il mondo al contrario», viene fatto trapelare da fonti vicine al Carroccio.

La strategia di Vannacci tra politica e identità culturale

Dietro le sue dichiarazioni, Vannacci rivendica la natura culturale e valoriale della propria iniziativa. I suoi team, spiega, non intendono sostituirsi ai partiti ma rappresentano un laboratorio di partecipazione civile. L’obiettivo dichiarato è quello di «promuovere l’amor di patria, la libertà di pensiero e la tutela dei principi identitari». In questa visione, il progetto si pone come complemento al lavoro politico, ma con una forte impronta personale che ne distingue la linea e la comunicazione.
Le ultime settimane hanno messo alla prova la coesione della Lega, costretta a confrontarsi con un nuovo equilibrio interno in vista delle prossime elezioni regionali e amministrative. Ma, almeno per ora, Vannacci non arretra: «L’impegno dei team continua. Non c’è nessuno stop».

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