L’artista Fedez ha recentemente presentato la sua ultima opera letteraria, un libro che si preannuncia come una confessione profonda e senza filtri. Il titolo, poi modificato in “L’acqua è più profonda di come sembra da sopra”, era originariamente molto più provocatorio e diretto: “Vivisezione di uno stronzo”. Questa scelta iniziale rivela l’intenzione del rapper di non cercare una facile assoluzione o un’immagine edulcorata di sé, ma al contrario, di mettersi a nudo in modo brutale e onesto.
L’uscita, avvenuta due giorni fa per Mondadori, è stata accompagnata da una singolare e unica intervista concessa allo scrittore e divulgatore Gianluca Gotto, noto per i suoi contenuti sulla crescita personale. La conversazione è stata trasmessa come puntata speciale del format ‘Officine editoriali’ su YouTube, rappresentando di fatto l’unico momento di promozione diretta del volume. Fedez ha spiegato che, come in tutte le sue iniziative, dalla musica alla televisione, ha voluto “farlo bene”, e per lui “farlo bene significa metterci se stessi”. Riconoscendo che è impossibile “uscirne bene tirando le somme di quello che è stato”, l’artista ha voluto offrire una testimonianza autentica del suo complesso percorso.
Il viaggio tra dolore e rinascita
Il libro si configura come un viaggio intimo che copre l’intera esistenza di Fedez, intrecciando i momenti di dolore con quelli di rinascita. L’artista ripercorre le tappe fondamentali della sua vita, a partire dall’infanzia e adolescenza trascorse in una difficile periferia dell’hinterland milanese, un contesto che ha plasmato i suoi primi anni. La narrazione prosegue attraverso i primi successi musicali, l’ascesa nel panorama italiano e internazionale, fino ad arrivare al matrimonio con l’imprenditrice digitale Chiara Ferragni, un evento che lo ha catapultato in una dimensione di visibilità e aspettative ancora maggiori.
Vengono trattati gli anni della formazione della sua famiglia, con la nascita dei figli Leone e Vittoria, ma anche le prove più dure: la malattia, la successiva e devastante depressione, un tentativo di suicidio e l’esperienza del Festival di Sanremo vissuto sotto l’effetto di psicofarmaci. La cronaca degli eventi si conclude con il capitolo della separazione dalla moglie, un evento che ha segnato un’ulteriore e recente cesura nella sua vita. Il volume, quindi, non si limita a una sterile biografia, ma scava in tematiche universali come la salute mentale, le cadute emotive, il senso di costante esposizione pubblica e la faticosa ricerca di un equilibrio interiore.
Riflessioni sull’autocontrollo e la vulnerabilità
Una delle chiavi di lettura del libro è la riflessione sul concetto di controllo. Fedez elabora un paradosso potente: “Perdere il controllo è la più grande forma di controllo che tu puoi avere di te stesso”. Questa affermazione suggerisce l’accettazione della propria imperfezione e fragilità come punto di partenza per una vera consapevolezza. L’artista rivela di aver trovato conforto e guida nello stoicismo, una filosofia che, a suo dire, è riuscito a fare sua e che lo ha aiutato a navigare le tempeste emotive.
L’intervista con Gianluca Gotto, presentata come un confronto autentico e rispettoso, ha avuto il merito di restituire il senso umano di questo percorso complesso, evidenziando il coraggio di Fedez nel mostrare le sue cadute, le nuove consapevolezze acquisite e le inevitabili ripartenze. L’artista considera la sua opera un “atto di coraggio” ma anche un “invito a riconoscersi nella propria vulnerabilità”, trasformando la sua storia personale in un potenziale strumento di identificazione per i lettori.
Verità taglienti sul passato e il matrimonio
Nel cuore della sua confessione, Fedez non si sottrae dal rivolgere riflessioni taglienti al suo passato e, in particolare, al matrimonio con Chiara Ferragni. Utilizzando una metafora molto efficace, descrive la crescente incompatibilità della coppia: “Le nostre differenze emergevano come iceberg pronte a far affondare la nave”. L’artista analizza anche l’impatto del contesto sociale e delle frequentazioni che hanno caratterizzato il periodo matrimoniale, ammettendo di aver subito per osmosi le compagnie della moglie.
Fedez confessa di aver accettato passivamente di aderire a un certo tipo di ambiente e di pensiero, arrivando a frequentare figure che descrive come “insopportabili”, citando l’esempio dell’“architetto superfancy di Milano” o quello della “moda iperinserito”. La sua onestà si estende anche alle sue frequentazioni giovanili, ammettendo di aver fatto parte delle “peggiori compagnie di Milano” e di aver bazzicato in “ambienti pericolosi”. Riconosce la gravità di quel periodo, affermando che se oggi suo figlio facesse le sue stesse scelte, ne sarebbe “molto preoccupato”.
Una critica senza mezzi termini alla politica
L’analisi di Fedez, che spazia dal privato al pubblico, tocca anche il tema della politica italiana. Il rapper non usa giri di parole, esprimendo un giudizio estremamente negativo e generalizzato: “Fanno schifo tutti”. Pur mantenendo una sfumatura di critica maggiore verso un lato, dichiara che “La destra forse ha fatto più danni della sinistra, o se la pareggiano”. Tuttavia, riconosce una certa trasparenza alla destra, definendola in modo colloquiale come più “pane al pane e vino al vino”. Con questo volume, Fedez torna alla scrittura a distanza di nove anni da “FAQ, a domanda rispondo” e sei da “Quando sarai grande”. “L’acqua è più profonda di come sembra da sopra” si configura quindi come un’opera matura che è, al contempo, confessione, analisi spietata e invito a superare le apparenze per guardare la vera sostanza delle cose e delle persone.