Vai al contenuto

Sinner, la rivelazione shock del governatore: “È fragile…”. Tifosi in allarme

Pubblicato: 23/10/2025 09:26
Sinner fragile tifosi allarme

Una voce netta, fuori dal coro della polemica. Il presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, è intervenuto con decisione nel dibattito nazionale scoppiato dopo la rinuncia di Jannik Sinner alle Finali di Coppa Davis 2025, in programma a Bologna dal 18 al 23 novembre. Mentre sui media e sui social si moltiplicano le accuse al campione pusterese, numero 2 del ranking mondiale, Kompatscher invita alla calma e al rispetto delle scelte personali dell’atleta: «Si tratta di una polemica sterile e inutile, dettata da una mancanza di comprensione verso le esigenze di un atleta che punta al vertice assoluto».
Leggi anche: Zverev accusa, Sinner risponde: che rissa nel mondo del tennis!

Sinner, secondo il governatore altoatesino, non ha abbandonato l’Italia, ma ha compiuto una scelta dettata da una programmazione precisa: quella di puntare al trono mondiale del tennis, dopo un anno logorante tra tornei ATP e Slam. «Lo ha già dimostrato in passato, portando due volte la Coppa in Italia», ha ricordato Kompatscher, «ma non si può pretendere che sia sempre in campo. Senza di lui, quelle vittorie non sarebbero arrivate».

“Una scelta difficile ma comprensibile”

La rinuncia di Sinner alla Coppa Davis ha suscitato reazioni forti: titoli come “Sinner ripensaci” sulla Gazzetta dello Sport, editoriali critici di Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera e persino un commento ironico di Bruno Vespa sui social hanno acceso il dibattito. Ma Kompatscher si schiera apertamente con il tennista, sostenendo che le accuse siano «ingiuste e sproporzionate».

«È una decisione che va inquadrata nell’ottica di una carriera che mira al vertice mondiale», ha dichiarato il presidente altoatesino. «Chi punta a restare tra i migliori deve fare delle scelte, anche dolorose. È accaduto con Federer, Djokovic e altri campioni: per mantenere certi livelli serve pianificare, e talvolta rinunciare».

La sua analisi richiama l’equilibrio tra passione e necessità: «Anche noi vorremmo vederlo in campo con la maglia azzurra, ma bisogna rispettare la priorità della sua salute e della sua carriera. Lo abbiamo visto spesso stanco e provato: non può fare tutto».

Il precedente di Federer e la memoria delle polemiche

Il presidente Kompatscher ha citato il caso di Roger Federer, ricordando che anche lo svizzero nel 2015 aveva rinunciato alla Coppa Davis, suscitando delusione in patria ma senza intaccare il suo prestigio. «Gli svizzeri erano amareggiati, ma nessuno dubitò mai della sua buona fede o del suo amore per il Paese. Anche lui dovette rinunciare per inseguire un obiettivo più grande», ha spiegato.

Lo stesso vale, secondo Kompatscher, per Jannik Sinner, che non ha mai parlato di un addio definitivo alla competizione: «Non ha detto “non giocherò mai più la Coppa Davis”, ma semplicemente che quest’anno deve fermarsi. È una rinuncia sofferta, non una presa di distanza».

“Sinner non ha tradito nessuno”

Il punto, per Kompatscher, è evitare di trasformare una decisione sportiva in un caso nazionale. «Non si può mettere questa scelta sul piano personale. Nessuno ha tradito nessuno», ha dichiarato, invitando i tifosi italiani alla comprensione. «Se vogliamo che Jannik torni numero uno al mondo, dobbiamo accettare che non può essere ovunque. Non può fare tutto nello stesso momento».

Parole che cercano di riportare il confronto su un piano razionale, lontano dalle reazioni emotive e dai titoli polemici. «Sinner è un orgoglio per l’Italia e per l’Alto Adige. Lo è stato, lo è e lo sarà ancora. Le sue scelte vanno rispettate perché nascono da un percorso di grande professionalità».

L’augurio per il futuro

Il presidente altoatesino conclude con un messaggio di sostegno e di fiducia: «Il mio augurio, come cittadino e come presidente della Provincia di Bolzano, è che Jannik Sinner resti in salute e in forma, che riconquisti la prima posizione nel ranking mondiale e che poi possa tornare a rappresentare l’Italia nella Coppa Davis. Ma adesso deve pensare a se stesso, al suo fisico e ai suoi obiettivi».

Il caso Sinner, dunque, per Kompatscher non è un “gran rifiuto”, ma l’espressione di una scelta lucida e professionale. Un campione, spiega il presidente, «non si giudica da un forfait, ma dal rispetto e dalla dedizione che ha sempre mostrato verso il suo sport e il suo Paese».

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure