
La terra è tornata a tremare nella zona etnea, con due scosse registrate in rapida successione tra la tarda serata di ieri e le prime ore di oggi. L’Osservatorio Etneo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) ha rilevato un terremoto di magnitudo 2.4, avvenuto 51 minuti dopo la mezzanotte, con epicentro localizzato a circa 8 chilometri a ovest di Bronte, nel Catanese. Il sisma è stato registrato a una profondità di 16 chilometri ed è stato distintamente avvertito dalla popolazione in diversi comuni alle pendici dell’Etna.
Due scosse ravvicinate nella stessa area
Il movimento tellurico è stato preceduto da un evento di maggiore intensità: una prima scossa di magnitudo 3.3 era stata infatti registrata poco dopo le 22, sempre nella stessa zona, con ipocentro a 10 chilometri di profondità. Anche in quel caso, numerose segnalazioni sono arrivate da cittadini di Bronte, Maletto, Maniace, Adrano e Randazzo, che hanno raccontato di un boato improvviso seguito da un tremolio netto ma di breve durata. «Abbiamo sentito vibrare il pavimento e i vetri delle finestre», ha riferito una residente, «ma per fortuna non ci sono stati danni».
Le due scosse, seppur moderate, hanno suscitato preoccupazione tra la popolazione locale, in particolare per la loro vicinanza temporale e per il contesto geologico dell’area, già soggetta a frequenti attività sismiche legate al complesso vulcanico dell’Etna.
Controlli e monitoraggio continuo dell’Ingv
Subito dopo il secondo evento, la Protezione Civile e i tecnici comunali hanno effettuato sopralluoghi di verifica su edifici pubblici e abitazioni, ma non sono stati segnalati danni strutturali né richieste di soccorso. Gli esperti dell’Ingvsottolineano che si tratta di una sequenza sismica di bassa energia, tipica della zona etnea, dove il vulcano e le faglie circostanti generano frequentemente movimenti tellurici di lieve o moderata intensità.
«Al momento non si registrano anomalie nei parametri vulcanici dell’Etna», hanno precisato i ricercatori dell’Osservatorio Etneo, spiegando che le scosse rientrano nella normale dinamica dell’attività sismica regionale. Tuttavia, gli strumenti continuano a monitorare costantemente la situazione per individuare eventuali variazioni nel comportamento del vulcano.
Paura ma nessun danno
Anche se nessun comune ha segnalato danni o feriti, la notte è stata di apprensione per molti abitanti della zona, che sono rimasti svegli fino alle prime luci dell’alba per timore di nuove scosse. «È stato un colpo improvviso, ma ormai ci siamo abituati», ha raccontato un residente di Bronte, «vivere all’ombra dell’Etna significa convivere con la forza della natura».