
Donald Trump torna a parlare della guerra in Ucraina, ribadendo la sua convinzione che il conflitto possa essere risolto nel prossimo futuro. Durante un incontro alla Casa Bianca con il segretario generale della Nato, Mark Rutte, il presidente americano ha affermato di ritenere che la crisi ucraina «fosse più facile da risolvere del Medio Oriente». Le sue parole arrivano in un momento delicato, segnato da nuovi raid russi e dall’annuncio di un nuovo pacchetto di sanzioni da parte di Washington.
“Non è ancora il momento per un incontro con Putin”
Nel corso del bilaterale, Trump ha confermato l’intenzione di incontrare Vladimir Putin, ma ha chiarito che il faccia a faccia non avverrà a breve. «Non mi sembrava la cosa giusta, mi sembrava che non saremmo andati nella direzione in cui avremmo dovuto», ha spiegato il presidente statunitense, precisando che l’incontro sarà fissato solo quando ci saranno le condizioni per un reale progresso verso la pace. Sul tema delle armi a lungo raggio, Trump ha mostrato prudenza: «Ci vuole un anno per imparare a usare i Tomahawk. Noi non useremo i Tomahawk e gli ucraini non possono farlo», ha dichiarato, chiudendo per ora alla possibilità di fornire questi missili a Kiev.
Raid russo su Kharkiv: colpito un asilo, tra i feriti anche bambini
Mentre a Washington si discute di diplomazia, in Ucraina la guerra continua a colpire i civili. Un raid di Mosca ha devastato un asilo nella regione di Kharkiv, provocando il ferimento di diversi bambini. Attacchi con droni e bombe hanno inoltre interessato varie aree del Paese, inclusa Kiev, dove sei persone — tra cui due bambini — hanno perso la vita. Le autorità ucraine parlano di una delle giornate più difficili delle ultime settimane, con centinaia di famiglie costrette a rifugiarsi nei bunker sotterranei.
Washington annuncia nuove sanzioni contro Mosca
In risposta ai nuovi bombardamenti, gli Stati Uniti hanno annunciato un pacchetto di sanzioni tra i più pesanti mai imposti alla Russia. Il segretario al Tesoro Scott Bessent, intervistato da Fox News, ha spiegato che si tratta di misure «tra le più ingenti mai adottate contro Mosca», specificando che non si tratta di «tariffe secondarie». Il governo americano ha invitato i Paesi del G7 e altri alleati a unirsi all’iniziativa, che colpirà in particolare i giganti energetici Rosneft e Lukoil.
In una nota ufficiale, l’amministrazione statunitense ha spiegato che le sanzioni sono state decise in seguito al “rifiuto di Vladimir Putin di mettere fine a una guerra senza senso”, ribadendo che Washington continuerà a sostenere Kiev “fino a quando sarà necessario”.