
A Roma si registrano tensioni durante il presidio pro Palestina in corso nel quartiere Parioli. La situazione è degenerata quando alcuni manifestanti hanno tentato di partire in corteo non autorizzato verso l’Auditorium, dove si sta svolgendo la Festa del Cinema, con l’intervento di idanti e manganellate da parte delle forze dell’ordine.
In piazza Verdi si sono radunate centinaia di persone, partecipanti alla manifestazione promossa da diverse associazioni. Tra queste figurano movimenti filo palestinesi, Potere al Popolo, il movimento per il diritto all’abitare e l’Unione Sindacale di Base (USB).
Oltre alle bandiere palestinesi, tra i partecipanti sventolano anche quelle di Potere al Popolo, USB, Cambiare rotta e OSA, a sottolineare la varietà delle sigle presenti alla protesta.

Molti manifestanti indossano la kefiah, simbolo internazionale della resistenza palestinese, confermando l’impegno ideologico della piazza e il sostegno alla causa.
Tra i cartelli esposti dai manifestanti si leggono slogan come «Free Palestine, free Gaza» e «siamo tutti Palestina», evidenziando il messaggio principale della mobilitazione.
I cori scanditi dai dimostranti comprendono frasi come «Free free Palestine», «siamo tutti antisionisti» e «Palestina libera dal fiume fino al mare», mentre molti continuano a dichiarare la propria solidarietà alla popolazione palestinese.
Le forze dell’ordine hanno blindato le strade adiacenti, tra cui via Guido d’Arezzo e via Vincenzo Bellini, con camionette e l’utilizzo di un idrante, per contenere eventuali tentativi di movimento del corteo.
Al momento, la protesta è prevista in forma statica, anche se alcune locandine diffuse sui social media parlano di organizzare un corteo e di voler «bloccare l’ambasciata di Israele e la Festa del Cinema».
L’episodio mette in evidenza le crescenti tensioni sociali e politiche a Roma legate al conflitto in Palestina e alle manifestazioni di solidarietà, sottolineando la complessità nella gestione di eventi pubblici non autorizzati.


