
A ventuno anni dalla scomparsa di Denise Pipitone, la madre Piera Maggio continua a cercare la verità e a rinnovare la speranza di poter riabbracciare la figlia. In un messaggio accorato diffuso sui social, la donna ha condiviso una nuova simulazione fotografica che mostra come sarebbe Denise oggi, all’età di 25 anni. «Aiutateci a trovarla», scrive Piera, accompagnando la foto di una giovane donna dai tratti mediterranei, creata con sofisticate tecniche di ricostruzione digitale.
La nuova simulazione e l’appello della madre
L’immagine, spiega la madre, è frutto di un lavoro accurato: «Questo “Age Progression” è stato realizzato da una professionista americana esperta del settore, che ha elaborato l’immagine di Denise con l’ausilio delle foto dei genitori, fondamentali per questo lavoro, e con le analisi tecniche corrette». Un risultato che, secondo Piera Maggio, «può rappresentare un contributo importante per chiunque, in Italia o all’estero, possa riconoscerla».

Nonostante siano trascorsi oltre vent’anni da quel 1° settembre 2004, giorno in cui la piccola Denise sparì davanti casa a Mazara del Vallo, la madre non ha mai smesso di cercarla. L’ultimo messaggio è un invito alla collaborazione collettiva: «Vi chiediamo gentilmente di condividere in massa, possibilmente non con copia e incolla. Vorrei che il profilo e le pagine ufficiali arrivassero anche all’estero. Diamo a Denise la possibilità di ritrovare la strada di casa e di riabbracciare i suoi veri genitori». Il post è firmato da Piera Maggio e Pietro Pulizzi, il papà biologico della bambina.
Un caso ancora senza giustizia
Il gip di Marsala aveva archiviato l’indagine nel dicembre 2021, dopo anni di ricerche, interrogatori e piste internazionali mai del tutto confermate. Nonostante questo, la famiglia non ha perso la fiducia nella possibilità che Denise sia ancora viva. Negli anni si sono susseguite segnalazioni, avvistamenti e perfino test del DNA, ma nessuno ha mai portato a una svolta concreta.
Oggi Piera Maggio continua a chiedere che l’attenzione rimanga alta: «Ogni immagine, ogni condivisione, ogni sguardo attento può fare la differenza», ha dichiarato in un recente intervento. Per la madre, la speranza è più forte della rassegnazione: «Denise è da qualche parte e ha diritto di sapere chi è. Non smetteremo mai di cercarla». Un appello che, a distanza di ventuno anni, continua a commuovere e mobilitare migliaia di persone in tutto il mondo.


