
La paura ha avuto il volto dell’acqua e la voce del vento. Quella mattina, il maltempo non ha risparmiato nessuno, ma è stata la rapidità con cui un corso d’acqua apparentemente innocuo si è trasformato in una minaccia furiosa a scrivere l’episodio più drammatico. Un uomo, intento nel suo lavoro nell’alveo, si è visto circondato in un attimo, intrappolato dall’onda montante che inghiottiva gli argini. La sua unica speranza è diventata una corsa contro il tempo e la forza bruta della natura.
Solo l’intervento dei soccorritori, giunti da lontano per supportare le squadre già stremate dagli innumerevoli fronti aperti, ha potuto strapparlo al pericolo. Ma la violenza non si è limitata a questo drammatico salvataggio: intere strutture sono state divelte dalla furia del vento e le strade sono state bloccate dal crollo di alberi e massi, lasciando piccole comunità isolate. In un’ora, decine di millimetri di pioggia hanno stravolto il paesaggio, lasciando dietro di sé il fango e la desolazione di un’emergenza idrogeologica che si ripete con troppa frequenza, un monito costante sulla fragilità del territorio e sulla forza implacabile degli elementi.
Nuova ondata di maltempo flagella la Lunigiana: operaio in pericolo
La provincia di Massa Carrara si ritrova ancora una volta in ginocchio, colpita da una nuova, violenta ondata di maltempo che ha lasciato il segno soprattutto in Lunigiana. La giornata del 24 ottobre 2025 è stata caratterizzata da piogge torrenziali e vento forte, che hanno messo a dura prova la resistenza del territorio e l’efficacia delle misure di prevenzione.
L’emergenza più grave si è verificata a Filattiera, lungo il torrente Monia, dove un operaio è stato salvato in extremis dai vigili del fuoco. L’uomo, impegnato in lavori nell’alveo del torrente, è stato sorpreso dal repentino innalzamento del livello delle acque, una situazione di pericolo che ha richiesto l’intervento immediato di una squadra partita da Massa, data la contemporanea saturazione degli interventi dei colleghi locali. Questo episodio sottolinea la pericolosità dei fenomeni idrogeologici in corso e la prontezza d’azione necessaria in queste circostanze. Il bollettino meteorologico era già critico, con l’allerta arancione che aveva preannunciato un’ennesima giornata difficile per tutta la regione, preoccupando in particolar modo per le mareggiate sulla costa apuana.
Danni e interventi di soccorso in Lunigiana
La Lunigiana è stata l’area più colpita, in particolare il comune di Comano, dove sono caduti ben 48 millimetri di pioggia in meno di un’ora, un dato che evidenzia l’eccezionalità e la concentrazione degli eventi atmosferici. Le conseguenze del vento e della pioggia sono state immediate e visibili: a San Terenzo Monti, un grande gazebo utilizzato per la copertura di mezzi agricoli, insieme agli stessi mezzi, è stato sradicato e spazzato via dalla violenza delle raffiche. Una squadra di volontari della Vigilanza antincendio boschivo è intervenuta tempestivamente per assistere i proprietari nel recupero e nella messa in sicurezza.
Lungo le strade del fivizzanese, l’attività dei volontari della Protezione Civile è stata incessante. I problemi maggiori, in questa zona, sono stati causati dalla caduta di numerose piante che hanno ostruito le carreggiate. Una speciale squadra appositamente formata dall’Unione dei Comuni è stata impegnata per l’intera giornata per tagliare e rimuovere gli alberi caduti e anche un masso che, cadendo, ha provocato il blocco di servizi essenziali come la telefonia e la televisione per diverse ore. L’impegno congiunto di volontari e squadre specializzate è fondamentale per garantire la viabilità e ripristinare le normali condizioni di vita in un territorio così fragile.
Criticità sulla costa Apuana e lamentele dei residenti
Anche la costa apuana non è stata risparmiata. A Carrara, nonostante l’allerta mantenuta, le scuole sono state riaperte. Qui l’attenzione si è concentrata sugli allagamenti e l’impegno della Protezione Civile Alfa Victor è stato massiccio e distribuito su più fronti. L’associazione è stata impegnata con le idrovore in dotazione per liberare le numerose abitazioni invase dall’acqua in seguito al nubifragio. Sono stati effettuati interventi ricognitivi e di pompaggio in diverse aree critiche: via delle Vigne, viale Galilei, via Cavaiola, via Pelucara e le aree interne di Fossone basso. Nuovi allagamenti si sono verificati in mattinata nelle zone di Fossone e Battilana. La situazione ha riacceso le proteste dei residenti.
In particolare, la signora Rosa Micheli di via Argine Destro, la cui casa è stata alluvionata due volte in meno di un mese, ha sollevato un problema cruciale: il letto di sfogo dell’idrovora che aspira l’acqua da via Argine Destro, proprio alla foce del Carrione, risulta essere pieno di detriti. Questo accumulo, documentato fotograficamente dalla cittadina, impedisce il normale deflusso delle acque piovane, rendendo inefficace l’azione dell’idrovora e condannando le case della zona a finire sott’acqua ad ogni pioggia intensa. I residenti, pur riconoscendo l’intervento degli addetti per pulire il tubo dell’idrovora, chiedono una pulizia profonda e strutturale del tratto in questione per risolvere definitivamente la criticità. Anche la frazione di Avenza ha registrato problemi di allagamento, a testimonianza della diffusione e gravità del fenomeno.
Il grido d’allarme di Noceto e le richieste di prevenzione
Drammatiche lamentele provengono anche dalla frazione di Noceto, che è rimasta isolata a causa di una frana avvenuta nelle scorse settimane. Oltre all’isolamento, i residenti hanno dovuto affrontare ulteriori disagi causati dal maltempo. Hanno lamentato il mancato ritiro dell’immondizia nell’isola ecologica del paese e, di recente, la presenza di odori nauseabondi a causa dell’esplosione della fogna, messa fuori uso dalle piogge. Questa serie di criticità sta martoriando il paese e i suoi abitanti, costretti a convivere con disagi continui. La frustrazione dei cittadini si è tradotta in una chiara accusa verso la mancanza di manutenzione preventiva. I residenti puntano il dito sulla mancata pulizia delle fogne, che risultano intasate da sporcizia, fogliame e marmettola, quest’ultima un residuo tipico della lavorazione del marmo.
Queste ostruzioni rendono le reti fognarie incapaci di reggere l’urto delle piogge intense, provocando il rigurgito delle acque e gli allagamenti. Nel frattempo, la situazione meteo rimane precaria. La Sala operativa della protezione civile regionale ha ritenuto necessario estendere l’avviso di rischio vento anche per la giornata odierna, in particolare sulle zone costiere della Toscana centrale e sulle isole, a indicare che l’emergenza non è ancora conclusa e che la vigilanza deve rimanere alta. La necessità di interventi strutturali e di una manutenzione costante delle infrastrutture idriche e fognarie emerge come il punto focale per prevenire il ripetersi di questi scenari emergenziali.


