
La vicenda della giovane ucraina Iryna Zarutska, brutalmente accoltellata e uccisa in un vagone della metropolitana di Charlotte, North Carolina, ha scosso profondamente l’opinione pubblica, non solo per la violenza inaudita del gesto ma anche per le implicazioni legali che ne sono scaturite. Il presunto assassino, Decarlos Brown Jr., 34 anni, è stato incriminato per reati federali che potrebbero portarlo a rischiare la pena di morte, in una drammatica escalation giudiziaria.
La vittima, fuggita due anni prima dalla guerra nel suo Paese, l’Ucraina, in cerca di pace e sicurezza negli Stati Uniti, ha trovato invece una morte insensata e precoce. Il delitto, avvenuto il 22 agosto, ha sollevato interrogativi sulla sicurezza dei trasporti pubblici e sull’indifferenza di alcuni cittadini di fronte alla violenza.
L’accusa federale e il rischio della pena capitale
Decarlos Brown Jr. è il 34enne al centro di questa tragica vicenda. L’uomo, con precedenti penali per furto, violazione di domicilio e una reclusione di cinque anni per rapina a mano armata nel 2015, è ora accusato di un crimine che la giustizia federale statunitense non esita a punire con la massima pena. L’incriminazione per reati federali apre infatti la strada alla possibilità della condanna a morte negli Stati Uniti, un’eventualità che ha subito infiammato il dibattito pubblico e politico.
La dinamica del delitto ripresa dalle telecamere
I fatti si sono svolti in modo rapido e agghiacciante all’interno di un vagone della metropolitana. Secondo quanto emerso dalle indagini e confermato dal verbale di arresto citato da Abc News, la 23enne Iryna Zarutska era entrata nel vagone e si era seduta in una fila davanti a Brown.
Le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza, che hanno poi sconvolto il web a causa della loro diffusione, hanno mostrato la fredda e immotivata aggressione. Pochi minuti dopo l’ingresso della vittima, Brown avrebbe estratto un coltellino tascabile dalla tasca e l’avrebbe colpita tre volte alle spalle. La dinamica è resa ancora più inquietante dal fatto che tra vittima e imputato non c’era stata alcuna interazione precedente all’accoltellamento; i due non si conoscevano.
L’indifferenza dei passeggeri e l’arresto dell’aggressore
Un aspetto particolarmente sconcertante del crimine riguarda la reazione degli altri passeggeri. I filmati avrebbero infatti mostrato come le altre persone presenti nel vagone sarebbero intervenute in soccorso della ragazza solo diversi minuti dopo l’aggressione. Un ritardo che ha suscitato indignazione per la percepita indifferenza di fronte a un atto di tale brutalità. Dopo aver commesso il delitto, Brown si è allontanato, lasciando la 23enne morire sul posto. È stata una segnalazione di un testimone alle forze dell’ordine a permettere la rapida localizzazione e il successivo arresto del 34enne, che è stato rintracciato sulla banchina della metropolitana.
Chi era Iryna Zarutska, “Ira” per gli amici
Iryna Zarutska, chiamata affettuosamente “Ira” dagli amici, era arrivata negli Stati Uniti circa due anni fa, insieme alla madre, alla sorella e al fratello. La famiglia aveva cercato rifugio in America per sfuggire agli orrori della guerra in Ucraina. Nel suo necrologio è stata descritta come una “artista dotata e appassionata” che aveva conseguito una laurea in arte e restauro presso un college di Kiev. Iryna aveva anche un sogno: voleva diventare assistente veterinaria. La sua vita, interrotta così tragicamente, è diventata il simbolo delle vittime innocenti della violenza.
La reazione politica e la “Legge Iryna”
Il delitto di Iryna Zarutska ha avuto una forte risonanza politica. Persino l’ex Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è intervenuto sulla questione, attaccando l’amministrazione democratica sulla gestione della sicurezza in città e invocando la pena di morte per l’aggressore. In un post su Truth Social, Trump aveva definito l’imputato un “ANIMALE” e chiesto un “processo rapido” con l’unica sentenza della pena capitale. La pressione pubblica e politica ha portato a un’azione legislativa concreta nello Stato della Carolina del Nord.
Poco dopo il crimine, l’Assemblea Generale ha approvato la “Legge Iryna”. Questa legge è stata concepita con il duplice obiettivo di eliminare le cauzioni senza contanti e di accelerare i casi di pena di morte all’interno dello Stato, un chiaro segnale della volontà politica di inasprire la risposta giudiziaria contro crimini di simile gravità. Il disegno di legge è stato poi firmato dal Governatore della Carolina del Nord, Josh Stein, il 3 ottobre.


