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“Recisa per sbaglio”. Orrore in sala operatoria, dramma in Italia: com’è potuto succedere

Pubblicato: 24/10/2025 18:35

Un uomo di 69 anni è morto dopo un intervento di bypass coronarico che inizialmente era considerato di routine. L’operazione si è svolta in una sala operatoria, ma il paziente non si è mai più risvegliato, trascorrendo due anni in condizioni irreversibili prima del decesso.

La vicenda ha generato un importante contenzioso giudiziario, con il caso portato davanti al tribunale civile di Genova. In aula, i giudici e i periti hanno ricostruito la dinamica dell’intervento chirurgico e gli errori che hanno portato alla tragica morte del paziente.

Secondo la sentenza, la causa principale dell’arresto cardiaco e dei successivi danni cerebrali è stata una lesione arteriosa durante l’operazione. L’errore iniziale, secondo il tribunale, è stato aggravato dal mancato riconoscimento tempestivo dell’emorragia da parte dei medici.

I chirurghi coinvolti nell’intervento sono stati ritenuti responsabili per non aver individuato in tempo la complicanza, ritardando così gli interventi necessari a limitare i danni. Il ritardo avrebbe contribuito allo sviluppo dello shock emorragico e del danno ischemico cerebrale.

La sentenza di primo grado sottolinea che, se fosse stato seguito un corretto approccio diagnostico-terapeutico, sia durante l’operazione che nel follow-up post-operatorio, il paziente avrebbe avuto buone prospettive di sopravvivenza e una qualità di vita accettabile.

Il tribunale ha evidenziato che i minuti successivi alla lesione arteriosa sono stati cruciali: un intervento tempestivo avrebbe potuto evitare la complicanza e, di conseguenza, la morte del paziente.

Sulla base di queste valutazioni, è stato stabilito un risarcimento in favore del figlio del paziente, oggi 50enne. La cifra riconosciuta ammonta a un milione di euro, considerando il danno da perdita del rapporto parentale, il danno morale e il danno biologico terminale.

La sentenza rappresenta un caso significativo di responsabilità medica in chirurgia cardiaca, sottolineando l’importanza della prontezza e della precisione durante gli interventi complessi.

Il caso ha acceso il dibattito sull’importanza di procedure sicure negli interventi cardiovascolari e sull’obbligo dei medici di garantire la massima attenzione a ogni fase dell’operazione, per tutelare la vita dei pazienti.

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Ultimo Aggiornamento: 24/10/2025 18:50

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