A tre anni dall’insediamento del governo Meloni, la fotografia politica del Paese mostra un quadro di sostanziale stabilità, ma con alcune novità significative. Fratelli d’Italia continua a crescere e consolida la propria posizione di forza, mentre nel campo delle opposizioni emergono segnali di fragilità, soprattutto nel Movimento 5 Stelle, alle prese con tensioni interne e risultati elettorali deludenti.
Secondo la nuova Supermedia YouTrend/Agi, il partito guidato da Giorgia Meloni si conferma saldamente sopra il 30%, guadagnando mezzo punto in due settimane e attestandosi al 30,3%. Un risultato che certifica la tenuta del consenso dopo tre anni di governo e che, in vista delle prossime europee, rafforza ulteriormente la leadership della premier all’interno della coalizione di centrodestra.
Nel resto della maggioranza, la Lega di Matteo Salvini rimane stabile all’8,5%, mentre Forza Italia, nonostante il cambio di passo voluto da Antonio Tajani, scende lievemente all’8,9%. L’alleanza di governo, nel complesso, raggiunge un consenso complessivo del 48,7%, in leggero aumento rispetto alla rilevazione precedente, segno di una coalizione ancora percepita come solida dall’elettorato di riferimento.
Diversa la situazione sul fronte delle opposizioni, dove il Movimento 5 Stelle vive un momento difficile. Il partito di Giuseppe Conte cala al 12,5%, perdendo sette decimi in due settimane. Una flessione che arriva dopo le dimissioni di Chiara Appendino dalla vicepresidenza del movimento e dopo i pessimi risultati ottenuti alle regionali in Toscana, dove i 5 Stelle si sono fermati al 4,3%, confermando la crisi di radicamento sul territorio.
La decisione dell’ex sindaca di Torino ha aperto una nuova fase di tensione interna. Durante una riunione dei gruppi parlamentari, Appendino aveva invitato a una riflessione autocritica, dichiarando: «Non possiamo autoassolverci, se serve a dare una scossa sarò la prima a dimettermi». Poche ore dopo, le sue parole sono trapelate all’esterno, scatenando una caccia alle responsabilità e acuendo le divisioni tra le varie anime del movimento.
La perdita di consensi del M5S favorisce solo in parte il Partito Democratico, che cresce di tre decimi e raggiunge il 22,2%. La segretaria Elly Schlein, pur beneficiando di una dinamica positiva, non riesce ancora a trasformare il recupero nei sondaggi in un vantaggio competitivo sulle altre opposizioni. Bene anche Alleanza Verdi e Sinistra, che sale al 6,4%, confermando un trend di crescita costante legato ai temi ambientali e ai diritti sociali.
Nel centro riformista, la tendenza resta negativa. Azione perde due decimi e si ferma al 3%, mentre Italia Viva di Matteo Renzi guadagna un decimo, risalendo al 2,5%. Il Terzo Polo, che un tempo ambiva a diventare l’ago della bilancia, oggi appare sempre più marginale, con un consenso complessivo intorno al 5,5%.
Le altre forze politiche minori oscillano in percentuali che non modificano sostanzialmente gli equilibri. +Europa cala all’1,7%, mentre Noi Moderati resta sotto l’1%, segno che la polarizzazione tra i blocchi principali continua a penalizzare le formazioni più piccole.
Nel complesso, la fotografia della Supermedia conferma un’Italia politicamente polarizzata e stabile: il centrodestra resta maggioranza relativa con quasi la metà dei consensi, mentre il centrosinistra, pur in leggera crescita, fatica a proporsi come alternativa credibile. A tre anni dal giuramento del governo Meloni, il messaggio che arriva dai sondaggi è chiaro: la premier mantiene il controllo del consenso, ma la politica italiana resta segnata da un equilibrio precario e da un’opposizione in cerca di identità.