
Non è la prima volta che Massimo Giletti parla di una possibile candidatura politica. Tuttavia, durante la sua ultima apparizione televisiva, il conduttore non l’ha esclusa a priori.
L’ospite è intervenuto nel programma di intrattenimento Finché la Barca Va, condotto da Piero Chiambretti, dove si è parlato di diversi temi di attualità e politica.
Tra i due piemontesi, Chiambretti ha rivolto a Giletti una domanda diretta: “Lei farebbe il sindaco di Torino?”, cercando una risposta chiara sul possibile impegno politico del conduttore.

Giletti ha risposto con prudenza ma senza chiudere la porta: “Mai dire mai. Sai nella vita… quando uno dice sempre no, non lo farò… no. Io non precludo la possibilità di tornare a fare certi tipi di attività”.
Il conduttore de Lo Stato delle Cose ha così lasciato aperta la possibilità di un futuro impegno in politica, senza confermare né smentire una candidatura.
Durante la stessa intervista, Giletti ha affrontato anche il tema del delitto di Garlasco, tornando a parlare delle controversie legate al caso giudiziario.
Ha spiegato: “Se fossi un avvocato non andrei in tv a parlare di Garlasco. L’archiviazione di Sempio del 2017 mi lascia molto perplesso, soprattutto per le intercettazioni e le contraddizioni della famiglia Sempio”.
Il conduttore ha sottolineato le discrepanze nei racconti, spiegando: “Quando il padre di Sempio per la prima volta parla di 20 o 30 euro per i voli, poi davanti ai magistrati dichiara 20mila o 30mila euro. E l’altra sera a Chi l’ha visto dice ancora 20 o 30 euro. È una contraddizione evidente”.
Giletti ha concluso ribadendo la volontà di approfondire la vicenda in trasmissione, dichiarando: “Vorrei Sempio mio ospite, ma gli farei altre domande per chiarire le contraddizioni e capire meglio cosa è accaduto realmente”.


