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“Arriva la portaerei di Trump”. Le tensioni tra Washington e Caracas hanno raggiunto un punto di non ritorno

Pubblicato: 25/10/2025 09:48

Le tensioni tra Washington e Caracas stanno raggiungendo un punto di non ritorno. Secondo quanto rivelato da alcune fonti anonime statunitensi citate dalla Cnn, il presidente Usa Donald Trump starebbe valutando l’ipotesi di “colpire strutture per la produzione di cocaina” e le principali rotte del narcotraffico all’interno del territorio venezuelano, considerato uno snodo fondamentale per i traffici di droga diretti verso gli Stati Uniti. Le fonti, tuttavia, hanno precisato che una decisione definitiva “non è stata ancora raggiunta”. L’indiscrezione ha fatto immediatamente il giro del mondo, scatenando un’ondata di reazioni politiche e militari. La notizia arriva infatti dopo la decisione del Pentagono di schierare nel mare dei Caraibi la portaerei “USS Gerald R. Ford”, la più moderna e potente della flotta americana, e dopo alcune rivelazioni di stampa secondo cui la Casa Bianca avrebbe autorizzato la Cia a condurre operazioni sotto copertura in territorio venezuelano.

“Stanno costruendo una guerra”

Secondo fonti vicine all’amministrazione americana, Trump non avrebbe “ancora escluso” un approccio diplomatico con Caracas, ma al tempo stesso non sembrerebbe disposto a tollerare oltre il traffico di droga che, secondo gli Usa, alimenta i cartelli sudamericani e arricchisce i vertici del regime. Dal fronte venezuelano, intanto, la tensione è altissima. “Gli Stati Uniti stanno costruendo una nuova guerra”, ha denunciato il presidente Nicolás Maduro, accusando Washington di voler destabilizzare il Paese attraverso la forza. “Avevano promesso che non si sarebbero fatti coinvolgere mai più, ma stanno costruendo una guerra che noi impediremo”, ha dichiarato il leader socialista in un discorso trasmesso dalle emittenti statali, assicurando che il Venezuela è pronto a difendersi da ogni tentativo di aggressione straniera.

Caracas si prepara al peggio

A sostenere la linea dura di Maduro è intervenuto anche Vladimir Padrino, ministro della Difesa, che ha ribadito la posizione dell’esercito: “Interpretatelo come volete: le Forze Armate non permetteranno che qui si insedi un governo asservito agli interessi degli Stati Uniti”, ha detto in un’intervista all’emittente pubblica VTV. “Basta schiavi! Siamo un Paese libero!”, ha scandito, accusando gli Stati Uniti di voler rovesciare il governo con il sostegno dell’opposizione. Nel frattempo, osservatori internazionali temono che la situazione possa degenerare rapidamente: il dispiegamento della flotta americana nei Caraibi e le accuse incrociate tra Washington e Caracas segnano un ulteriore passo verso un possibile scontro diplomatico — e forse militare — che potrebbe infiammare ancora di più l’intera regione latinoamericana.

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Ultimo Aggiornamento: 25/10/2025 09:55

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