
Una nuova scossa di terremoto ha fatto tremare la provincia di Avellino nella notte, riportando l’Irpinia al centro dell’attenzione. L’epicentro è stato localizzato a Montefredane, un piccolo comune a pochi chilometri dal capoluogo, dove molti residenti hanno avvertito un forte boato seguito da un breve ma intenso tremore.
Secondo le prime rilevazioni dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, il sisma si è verificato intorno all’una e venti di notte, con una magnitudo di 2.1 e una profondità di 17 chilometri. Un secondo movimento tellurico, più lieve, è stato registrato nelle prime ore del mattino, intorno alle cinque, con magnitudo 1.5.
Paura tra i residenti ma nessun danno
Molti abitanti sono scesi in strada, spaventati dal rumore e dalle vibrazioni che hanno scosso porte e finestre, soprattutto nei piani alti degli edifici. Alcuni hanno raccontato di aver sentito un “colpo secco” provenire dal sottosuolo, simile a un’esplosione. Non si segnalano danni a persone o cose, ma la paura è stata tanta, alimentata anche dal ricordo delle scosse dei giorni scorsi, avvertite in vari comuni della provincia.
Le verifiche della Protezione civile e dei tecnici comunali sono scattate immediatamente, per controllare eventuali crepe o cedimenti strutturali, ma al momento non sono emerse criticità. I sindaci dell’area hanno invitato alla calma, ricordando che si tratta di fenomeni di lieve entità in una zona storicamente sensibile dal punto di vista sismico.
L’Irpinia resta sorvegliata speciale
Negli ultimi giorni, una sequenza di micro scosse ha interessato tutta la fascia settentrionale dell’Irpinia, con epicentri localizzati tra Montefredane, Grottolella e Capriglia Irpina. La più forte, di magnitudo 3.6, era stata avvertita fino a Napoli, facendo temere una nuova attività sismica più intensa.
Gli esperti spiegano che si tratta di un fenomeno di assestamento geologico, tipico di un’area ad alta sismicità come quella irpina. Tuttavia, il costante monitoraggio è fondamentale per individuare eventuali evoluzioni. Le autorità locali raccomandano di mantenere la prudenza, verificare sempre la sicurezza delle abitazioni e seguire le indicazioni della Protezione civile in caso di nuove scosse.
L’episodio riaccende il timore di una terra che non dimentica: a oltre quarant’anni dal terremoto del 1980, il ricordo resta vivo, e ogni vibrazione nel sottosuolo diventa un segnale che fa tornare la paura, ma anche la consapevolezza di una comunità abituata a reagire con forza e lucidità.


