
Martedì 28 ottobre alle ore 15 si terrà l’udienza che dovrà stabilire se Vittorio Sgarbi sia in grado di gestire autonomamente la propria persona e i propri interessi, o se sia necessario affiancargli un amministratore di sostegno. Lo ha annunciato l’avvocato Lorenzo Iacobbi, legale della figlia Evelina Sgarbi, spiegando che la richiesta nasce “nel solo ed esclusivo interesse di Vittorio”, per proteggerlo da “un cerchio tragico che lo ha mal consigliato negli ultimi mesi”.
Le parole di Evelina Sgarbi
In un’intervista rilasciata a Domenica In, Evelina ha chiarito le sue motivazioni:
“Io ho chiesto un tutore perché vorrei solo la certezza che mio padre stia bene. Parlare di interdizione è gravissimo: io non voglio togliergli nulla, voglio solo che sia aiutato da una persona terza che lo segua, che lo tuteli, che non abbia secondi fini”.
La figlia del critico d’arte ha aggiunto di essere stata “fatta fuori” dal contesto familiare e professionale che circonda il padre, spiegando:
“Sono stata allontanata da persone che gli stanno intorno e che non gli vogliono davvero bene. Mio padre ha attraversato un periodo difficile, una lunga fase di depressione, e temo che chi lo circonda non agisca nel suo interesse”.
Una richiesta di tutela, non di conflitto
Evelina Sgarbi ha insistito sul fatto che la sua iniziativa non nasce da contrasti personali ma da un sincero sentimento di preoccupazione e amore filiale:
“Non c’è nessuna battaglia, voglio solo che mio padre ritrovi serenità e libertà. L’amministratore di sostegno non è un atto punitivo, ma una forma di protezione temporanea”.
L’udienza del 28 ottobre
Sarà dunque il giudice a decidere se nominare o meno un amministratore di sostegno per Vittorio Sgarbi, figura prevista dal Codice civile per assistere chi, in determinate fasi della vita, può aver bisogno di supporto nella gestione delle proprie scelte.
Un passaggio delicato per una delle figure più note della cultura italiana, al centro negli ultimi mesi di vicende giudiziarie e tensioni familiari che, secondo la figlia, “hanno aggravato la sua fragilità”.
L’udienza del 28 ottobre rappresenterà un momento cruciale per definire il futuro equilibrio personale e patrimoniale di Vittorio Sgarbi, in una vicenda che intreccia affetti, salute e tutela legale.


